Ferragni-Balocco, pandoro: una giudice contesta di aver ingannato i consumatori

Nuovo capitolo per l’ormai famigerato pandoro-gate che ha coinvolto Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria Balocco. Come riporta l’agenzia Ansa, la strategia comunicativa che ha lanciato e accompagnato sul mercato il pandoro Pink Christmas della Balocco, firmato da Chiara Ferragni, è stata giudicata dal tribunale di Torino una pratica commerciale scorretta.

Il caso

La sentenza arriva a valle delle azioni legali presentate contro una pubblicità del 2022 per la vendita del pandoro Balocco firmato da Ferrgani, in cui è stato fatto intendere ai consumatori che comprandolo avrebbero contribuito a una donazione per l’ospedale Regina Margherita di Torino. In realtà, la donazione da 50 mila euro era già stata fatta da Balocco mesi prima.

La giudice della prima sezione del tribunale civile di Torino ha quindi accolto il ricorso presentato da alcune associazioni di categoria, riconoscendo nell’operato della società piemontese una “pratica commerciale scorretta”, che viola il codice del consumo, a proposito della annunciata beneficienza nei confronti dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino.

La questione dei ricorsi

Secondo le suddette associazioni, la sentenza potrebbe adesso aprire le porte ai risarcimenti nei confronti di coloro che hanno acquistato il pandoro Balocco convinti, per via della pubblicità dell’azienda, che i loro soldi sarebbero effettivamente andati in beneficienza. Non solo, però: per le organizzazioni la decisione della giudice aggrava la posizione di Chiara Ferragni in relazione all’inchiesta per truffa aggravata aperta dalla procura di Milano.

Nel dettaglio, nella sentenza si legge infatti che i messaggi veicolati dalla campagna di comunicazione del prodotto “sono risultati idonei a fornire una rappresentazione scorretta dell’iniziativa benefica” e hanno lasciato “intendere, contrariamente al vero, che acquistando il ‘Pandoro Pink Christmas’ il consumatore avrebbe potuto contribuire” all’acquisto di un nuovo macchinario per le cure terapeutiche per i bambini affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing in cura nell’ospedale infantile torinese.

La multa dell’Antitrust

A dicembre, un procedimento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) aveva ritenuto le società riconducibili all’influencer cremonese e Balocco responsabili di aver indotto i consumatori a credere che acquistando il pandoro, al prezzo maggiorato di 9 euro, avrebbero contribuito direttamente a una donazione verso l’ospedale, incrementando il valore della beneficenza.

Balocco aveva in realtà già elargito 50mila euro all’ospedale sei mesi prima dell’avvio della campagna pubblicitaria, mentre dalla vendita dei pandori Ferragni aveva guadagnato più di un milione di euro. L’autorità aveva dunque multato l’imprenditrice e l’azienda dolciaria per somme pari rispettivamente a un milione e a 420mila euro.

Balocco ha fatto sapere che “il decreto del Tribunale civile di Torino ha respinto la richiesta di alcune associazioni dei consumatori (Codacons, Adusbef e Assourt) di corrispondere un milione e 500.000 euro quale risarcimento del danno nell’ambito dell’operazione “Pandoro Pink Christmas”. L’azienda si riserva il diritto di presentare reclamo nelle sedi opportune contro il decreto per la parte in cui, con un’istruttoria parziale, il Tribunale si è limitato a riprendere il contenuto della decisione dell’Agcm già impugnata da Balocco spa davanti al Tribunale”.

[Articolo aggiornato alle ore 15.50 del 24/4/2024 con la posizione di Balocco]

Fonte : Wired