Legalizzare la cannabis sembra ridurne i consumi tra gli adolescenti

Negli Usa la cannabis ricreativa è ormai legale in 24 stati. Nell’Ue la Germania ha fatto da apripista: nelle scorse settimane la prima grande nazione europea a depenalizzare il consumo, e nei prossimi mesi dovrebbe legalizzare la vendita all’interno di una rete di negozi con licenza statale. Un precedente che probabilmente spingerà molte altre nazioni Ue a seguire l’esempio tedesco, soprattutto se si rivelerà efficace nel ridurre – come sperato dalle autorità – il volume del mercato illegale e gli introiti della criminalità organizzata. E se si supereranno i timori che incentivi il consumo, in particolare nei minori. In questo senso, uno studio americano appena pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics sembra incoraggiante: la legalizzazione negli Usa sembrerebbe infatti aver addirittura diminuito l’utilizzo di cannabis tra i più giovani. 

Lo studio arriva dai ricercatori del Boston College, e ha utilizzato le risposte di 890mila studenti raccolte tra il 2011 e il 2021 da un sondaggio biennale che indaga i comportamenti a rischio tra gli adolescenti americani. Incrociando le risposte dei giovani con le date di legalizzazione della cannabis nei 24 stati americani in cui questo è avvenuto, i ricercatori hanno quindi stimato l’impatto delle legalizzazioni sui consumi di cannabis, e abitudini dannose potenzialmente collegate, come alcol e sigarette. 

Stando ai risultati, l’apertura di negozi legali di cannabis non ne promuove la diffusione tra gli adolescenti. E anzi sembra, al massimo, contribuire a scoraggiarla: ogni anno trascorso dalla legalizzazione è risultato infatti correlato a una riduzione dell’8 per cento delle probabilità che un adolescente consumasse cannabis. Guardando invece all’effettiva disponibilità di cannabis ricreativa legale, l’apertura dei negozi con licenza di vendita è risultata connessa a un riduzione del 28% dei consumatori adolescenti, ma anche a un aumento del 26% della frequenza con cui gli adolescenti che fumano cannabis consumano la sostanza. In poche parole, sembra che la disponibilità di una filiera legale per l’acquisto di cannabis scoraggi i nuovi consumatori e spinga a smettere chi già ne faceva uso, ma è anche un incentivo a fumarla di più per chi decide di continuare a farne uso. 

La disponibilità di una filiera legale per l’acquisto di cannabis scoraggi i nuovi consumatori e spinga a smettere chi già ne faceva uso

Passando agli altri vizi per cui si teme che fumare cannabis possa rappresentare una porta di ingresso, la legalizzazione in America sarebbe invece collegata a una minore propensione al consumo di alcol tra gli adolescenti, non sembra influenzare il fumo di sigaretta, e riduce invece le probabilità che utilizzino sigarette elettroniche. 

Gli autori dello studio ritengono che i risultati dimostrino che la legalizzazione, e la creazione di un mercato controllato, non incentivano quindi il consumo tra i più giovani. Potrebbero però contribuire ad aumentare la quantità di cannabis che viene utilizzata da quegli adolescenti (in calo ma pur sempre presenti) che decidono comunque di utilizzare la sostanza, un particolare che indica la necessità di maggiori controlli, visti i danni accertati che può provocare in questo periodo chiave dello sviluppo fisico e mentale. 

Fonte : Today