L’FBI mette in guardia dai “devastanti” cyberattacchi cinesi

I cybercriminali cinesi sono riusciti a infiltrarsi nelle infrastrutture critiche statunitensi, e ora stanno aspettando “il momento giusto per sferrare un colpo devastante”. Questo l’avvertimento lanciato dal direttore dell’FBI Christopher Wray in occasione del Vanderbilt Summit 2024, un convegno organizzato dall’università locale sui conflitti moderni e sulle minacce emergenti. Secondo quanto riferito da Wray, attualmente sarebbe in corso una campagna messa in atto da una cybergang denominata Volt Typhoon, che sta prendendo di mira numerose aziende americane nei settori telecomunicazioni, energetico, idrico e affini. “Il piano [della Cina] è quello di sferrare colpi bassi contro le infrastrutture civili per cercare di indurre il panico e spezzare la volontà di resistenza dell’America”, secondo quanto riferito dal direttore dell’FBI.

L’obiettivo dei cybercriminali sarebbe, infatti, quello di prendere il controllo delle infrastrutture statunitensi, piuttosto che quello di limitarsi a entrare in possesso dei dati conservati nei loro sistemi. “I criminali hanno impiegato 15 minuti in tutto per rubare i dati relativi ai sistemi di controllo e monitoraggio, ignorando informazioni finanziarie e commerciali, il che suggerisce che i loro obiettivi erano ancora più importanti dello sfruttamento economico”, ha chiosato Wray. Di tutta risposta, un portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese ci ha tenuto a precisare che il gruppo Volt Typhoon non ha alcun legame con il governo di Pechino, ma che si tratta piuttosto di “un’organizzazione criminale informatica ransomware senza supporto statale o regionale”.

Ancora una volta, quindi, la Cina torna ad accusare gli Stati Uniti di voler politicizzare le questioni legate alla sicurezza informatica, chiedendo anche di interrompere queste azioni di calunnia ai suoi danni. Una storia dalla doppia faccia, quindi. Da un lato l’allarme dell’FBI, che sostiene che il governo di Pechino voglia danneggiare gli Usa avvalendosi del supporto di cybercriminali, e dall’altro le accuse del governo cinese, che da troppo tempo si vede accusato di atti criminali di cui – a detta sua – è del tutto irresponsabile.

Fonte : Wired