Baby Reindeer, la strana connessione con la serie Lost

In tanti in questi giorni stanno parlando di Baby Reindeer, serie un po’ underdog che da titolo marginale sta conquistando sempre più spettatori su Netflix. Basata su una storia vera, la serie è stata creata e interpretata da Richard Gadd, comico che già in un suo spettacolo di stand up aveva raccontato la propria vicenda di vittima di stalking e violenza sessuale quando era ventenne. I sette episodi hanno fatto il loro debutto sulla piattaforma di streaming lo scorso 11 aprile, facendo subito molto parlare soprattutto per la propria ironia urticante e straniante e per il tema delicato e mai troppo esplorato sullo schermo, quello dello stalking rivolto a vittime maschili. Tra le tante attenzioni ricevute da questo titolo ci sono anche quelle dei fan di un’altra serie cult: Lost.

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La serie racconta di come per anni il protagonista Donny (Gadd) sia stato perseguitato da centinaia di mail inviategli da una giovane donna ossessionata da lui, Martha (Jessica Gunning). Gli spettatori più attenti hanno notato che l’indirizzo mail della stessa donna utilizza nasconde una cifra stranamente famigliare. L’indirizzo, infatti, è ma4815162342@yahoo.com. Non vi dice nulla? Basta andare appunto indietro con la memoria alla mitica serie di JJ Abrams: prima di naufragare sull’isola, il personaggio di Hugo vince una lotteria milionaria giocando proprio i numeri 4 8 15 16 23 42, andando incontro però a una serie di sfortune e soprattutto notando quella stessa successione di cifre ovunque. Si scoprirà poi che quei numeri corrispondevano a ognuno dei candidati finali a sostituire Jacob, il protettore dell’isola, oltre che i coefficienti dell’equazione che prevede l’estinzione dell’umanità.

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Al momento non ci sono spiegazioni ufficiali sulla ragione per cui i numeri di Lost compaiano anche in Baby Reindeer. Alcuni si sono spinti a ipotizzare che le due serie si svolgano nella stessa realtà, creando una specie di universo narrativo comune. Più probabile che la coincidenza sia stata studiata a tavolino come ulteriore dimostrazione dell’umorismo tagliente e bizzarro del creatore Richard Gadd.

Fonte : Wired