La proposta shock: “Droga venduta in farmacia come le medicine”

Vendere le droghe sintetiche in farmacia, come se fossero dei normalissimi medicinali. La proposta arriva da Femke Halsema, sindaca di Amsterdam, in Olanda: il Paese in cui già esistono regole differenti per il consumo di hashish e marijuana, potrebbe modificare anche l’approccio alle cosiddette droghe “pesanti”. 

Droghe in farmacia: la proposta shock

La 57enne, in carica dal 2018, ha spiegato la sua idea in un’intervista rilasciata ai media olandesi: “L’unico modo per combattere il traffico di droga e le sue conseguenze disastrose sull’economia e la sicurezza di Amsterdam è la vendita della cocaina e dell’ecstasy nelle farmacie o attraverso un canale medico-sanitario”. La sindaca ha analizzato il problema della lotta al traffico di droga che vede Amsterdam e l’Olanda come crocevia internazionale lamentando la mancanza nel Paese di una discussione “più pragmatica o economica e non solo moralista” sulle droghe. “Penso che alcune droghe siano pericolose e penso anche che sia saggio ridurne l’uso. Ma noto anche – ha aggiunto – che il modo in cui lo facciamo non aiuta. Dobbiamo pensare a modi migliori per regolamentarle”.

“Idea originale ma sbagliata”

La proposta di Femke Halsema ovviamente riguarda la città di Amsterdam, ma l’idea ha stimolato il dibattito anche nel nostro Paese. Un’idea “originale ma sbagliata”, come spiegato da Roberto Tobia, segretario di Federfarma nazionale: “Non tutto quello che arriva dall’Europa è corretto. Le farmacie fanno altro, ad esempio con la cannabis terapeutica si occupano di terapie del dolore per alleviare le sofferenze dei pazienti con patologie molto pesanti”.

“Sono un centinaio le farmacie in grado di lavorare la cannabis terapeutica per la terapia del dolore – ha aggiunto -. Ma negli ultimi anni è cambiata la normativa per la distribuzione. Nel 2017 gli esercizi che si occupano di questo settore potevano somministrare la cannabis terapeutica attraverso il sistema dei rimborsi con il Ssn. Nel 2018 la normativa è cambiata e si sono scelte solo alcune indicazioni terapeutiche, dalla Sclerosi multipla alle lesioni del midollo. C’è però un grosso problema – avverte Tobia – relativo alla disponibilità in Italia della materia prima. Ogni anno la richiesta è di circa 2.900 chili, dell’importazione se ne occupa lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze anche attraverso l’Olanda, tanto per tornare sul tema. Ma ogni anno rimane un ‘gap’ tra quello che arriva e le richieste, a cui si è riusciti a ottemperare grazie all’autorizzazione del ministero della Salute che si è rivolto ad altri paesi come il Canada. Ma non basta”.

Fonte : Today