Rovine d’America, una rassegna cinematografica sulla crisi del mito americano

Stonebreakers di Valerio Ciriaci, West of Babylonia di Emanuele Mengotti e Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna Della Sala sono i 3 film protagonisti di Rovine d’America la rassegna che sarà nelle sale cinematografiche da martedì 9 gennaio  e anchein streeaming su Zalab View, la piattaforma on line creata da ZaLab, una delle più importanti realtà produttive e distributive nell’ambito del cinema del reale

Outsiders, attivisti, hippie, fuorilegge, irregolari, persone senza fissa dimora: sono loro i protagonisti della rassegna di film documentari Rovine d’Americanelle sale cinematografiche da martedì 9 gennaio [QUI DATE E CITTà] e anche in streaming su Zalab View, la piattaforma on line creata da ZaLab, una delle più importanti realtà produttive e distributive nell’ambito del cinema del reale.

Tre i film in programma: Stonebreakers di Valerio Ciriaci, West of Babylonia di Emanuele Mengotti e Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna Della Sala. Tre registi under 40 che hanno vissuto parte della propria vita negli Stati Uniti e che hanno deciso di raccontarne aspetti di norma non sufficientemente esplorati.

3 documentari per raccontare l’America in crisi

I tre film mostrano «un’America spezzataalle prese con la crisi di un mito che affascina milioni di persone in tutto il mondo, mentre contemporaneamente è in atto un conflitto culturale che coinvolge i suoi abitanti ed è oggetto di dibattito anche fuori dai suoi confini», dichiarano i registi. La rassegna itinerante nasce dunque per creare «un momento di discussione a proposito di una terra in trasformazione, dove dalle rovine di un passato spesso idealizzato sentiamo levarsi un potente grido di liberazione, che ci dice che quel modello oggi non è più tale. Fare i conti con il passato non significa congelarlo, ma affrontarlo e riaprire la discussione, per attualizzarlo». Protagoniste dei tre film sono infatti «persone troppo spesso bollate come ‘outsider‘, mentre noi le conosciamo per essere accomunate dalla scelta di non sentirsi oppresse dalle regole e di rivendicare la propria diversità e libertà all’interno della società in cui viviamo».

Negli stessi mesi in cui i media racconteranno la corsa per le elezioni presidenziali americane i tre registi saranno in tour in giro per l’Italia [INFO] per dialogare con il pubblico insieme a giornalisti ed esperti.

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Le citta coinvolte nella rassegna

Le città coinvolte nelle prime tappe del tour saranno a Roma (cinema Troisi), Venezia (cinema Rossini e Astra), Bassano del Grappa (cinema Metropolis), Genova (cinema Nickelodeon) e Brescia (cinema Eden). 

A Venezia [INFO] i cineasti si confronteranno con il giornalista Federico Leoni (caporedattore a SkyTG24 e autore di saggi e podcast dedicati agli Stati Uniti*) e Nicolò Groja (speaker di Radio Ca’ Foscari) e poi con Alessandro Del Re (condirettore artistico di Lago Film Fest), mentre a Bassano [INFO] ne discuteranno con Morena Faverin (condirettrice artistica di Lago Film Fest).

A Roma (INFO) saranno presenti Alessio Marchionna (giornalista della rivista Internazionale e autore della newsletter Americana) e altri ospiti, a Brescia (cinema Eden – INFO) modererà Matteo Asti (Docente presso l’Università Cattolica di Brescia e l’Accademia Santa Giulia di Brescia) e a Genova [INFO] la proiezione si svolgerà nell’ambito del festival Cineversity.

«Siamo felici di poter dare a questa rassegna la possibilità di essere vista anche on line tramite Zalab View. I tre film, estremamente lucidi e personali, permettono ad un vasto pubblico di conoscere quegli Stati Uniti che di norma non vengono raccontati», aggiungono da ZaLab.

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West of Babylonia

A Slab City in California si vive senza acqua corrente e senza elettricità. Le strade sono sterrate e la popolazione (gli “Slabber”) oscilla tra le 400 persone d’estate e le 4000 d’inverno. Gli Slabber sono giovani e anziani, hippy e neo nazisti, fuorilegge, artisti. Tutti accomunati dalla voglia di essere liberi e di non dover rispondere alle regole della società americana. Tutto ciò che sta al di fuori di Slab City per loro è “Babylonia”. Slab City nasce sul terreno di una base militare attiva durante la Seconda Guerra Mondiale. Nei primi anni cinquanta le persone iniziarono a dimorarvi, mentre negli anni ottanta si ebbe un vero e proprio boom di residenti. Il film è un caleidoscopio di personaggi e storie che vivono ed abitano questo terreno ai confini con la società, dove i paesaggi ricordano in parte le ambientazioni dei film western e in parte un mondo apocalittico simile a Mad Max. Il deserto di Sonora attornia, con la sua stupefacente bellezza, la vita dei molti che rifuggendo il mondo hanno creato per sé un altro modo di esistere. 

West of Babylonia è la prima installazione di una trilogia dedicata all’Ovest degli Stati Uniti.

Stonebreakers 

Stonebreakers è un film documentario che racconta cosa accadde negli Stati Uniti nel 2020, quando durante la rivolta Black Lives Matter a seguito dell’omicidio di George Floyd e le elezioni presidenziali ebbe inizio una vera e propria battaglia attorno ai monumenti storici. Questo conflitto culturale mette in discussione quello che è stato fino a oggi il racconto della Storia d’America, riguardando anche le statue di Cristoforo Colombo, dei confederati e dei padri fondatori.Il film vuole essere testimonianza degli avvenimenti del 2020 e allo stesso tempo un contributo al dibattito in corso sulla memoria e la Storia: qual è il passato della Storia degli Stati Uniti? E ancora: personalità come Cristoforo Colombo meritano di essere ricordate attraverso delle statue? Come fare i conti con il proprio passato?

Il film ha partecipato a festival internazionali ha ottenuto diversi riconoscimenti: il Premio per la distribuzione Imperdibili, la menzione della Giuria e il Premio del pubblico Mymovies al Festival dei Popoli, il Premio per il Miglior montaggio e per la Migliore produzione di film documentario all’History Film Fest, il Premio Suono e Territori al Festival Mente Locale – Visioni sul Territorio e il premio per il Miglior film documentario a Workers Unite! Film Festival.

Last Stop Before Chocolate Mountain

Last Stop Before Chocolate Mountain è girato a Bombay Beach, un luogo che si trova nel sud della California e che viene spesso citato quando si parla di cambiamento climatico, per via del suo lago tossico. Ma oggi è anche una storia di rinascita dalle macerie: frequentata come località di villeggiatura tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta da artisti quali Frank Sinatra, i Beach Boys e Bing Crosby che qui venivano per fare vita mondana e per praticare sci d’acqua, nautica e pesca, Bombay Beach è poi stata abbandonata a causa di un disastro ambientale e sanitario. La salinità del lago Salton (Salton Sea) e l’inquinamento sono infatti aumentati al punto di distruggere la fauna. I pesci sono morti quasi tutti, il loro odore e il rischio per la salute hanno fatto sì che i turisti non tornassero più e che gli abitanti si trasferissero altrove. Ma alcuni di loro, troppo poveri per trasferirsi altrove oppure troppo legati al luogo, sono rimasti, additati a lungo come outsider. Bombay Beach è rimasta una città-fantasma fino a pochi anni fa, quando sono state riaperte alcune strutture. Grazie alla fama avuta in passato l’area ha iniziato ad attirare di nuovo molti visitatori, aumentati in particolare da quando gli eccentrici abitanti hanno iniziato ad ospitare un festival artistico annuale chiamato Biennale di Bombay Beach. La sua vitalità è oggi un forte richiamo per artisti, intellettuali, organizzatori di eventi e hipster. E se il numero di residenti è ancora contenuto (circa 300), il prezzo dei terreni è aumentato.

Bombay Beach è un luogo che ci pone diverse domande: e se per sfuggire al disagio che proviamo nelle grandi città e liberarci una volta per tutte ripartissimo dalle rovine di ciò che siamo stati, anziché rassegnarci a decretare la morte di luoghi che abbiamo amato? Non è forse tempo di ripensare il modo in cui stiamo insieme, per tornare davvero a far parte di una comunità? Bombay Beach non è che una risposta possibile alla crisi che coinvolge l’intero pianeta Terra.

Selezionato in diversi festival, Last Stop Before Chocolate Mountain ha avuto la sua prima mondiale nel 2022 all’interno della sezione Semaine de la Critique del Festival di Locarno e in seguito si è aggiudicato tre premi al Festival 

Fonte : Sky Tg24