Concrete Utopia, ovvero quando Parasite incontra The Walking Dead, è il film da recuperare

Concrete Utopia si avvale di un buone interpretazioni, con Lee Byung-hun in una delle sue interpretazioni migliori nei panni del villain sinistro e mendace, e un’ottima Park Bo-young, che si dimostra finalmente brava anche nei ruoli drammatici. Park Seo-joon, star lanciatissima di The Marvels, ultimamente sembra aver perso il suo proverbiale talento nell’azzeccare i ruoli perfetti per lui. Sembra aver accettato un ruolo da sciapo e meschino ometto per prendere le distanze dal typecasting che ha contraddistinto la sua carriera recente, ma la sua interpretazione non è incisiva né ispirata: le parti in cui non può sfoggiare la sua accattivante “aura” non fanno decisamente per lui. Anche il livello degli effetti speciali, del production design e della fotografia è alto, e regia e montaggio servono adeguatamente la missione di creare l’atmosfera opprimente e claustrofobica che si crea nell’edificio, dove regnano paranoia e diffidenza.

Viene da chiedersi come mai il desolato thriller postapocalittico Concrete Utopia, incrocio tra Parasite e The Walking Dead (e come quest’ultimo tratto da un fumetto, il webtoon del 2015 Kim Soong-Nyoong che ha generato anche un sequel, Badland Hunters, e l’inedito spinoff seriale Pleasant Outcast presentato lo scorso mese a Canneseries), non abbia avuto analoga risonanza. Forse la colpa è imputabile a una combinazione di fattori come la mancanza di originalità e di una distribuzione oculata. Forse ci troviamo in un momento storico in cui fatichiamo a digerire temi come le ingiustizie sociali, il classismo e la discriminazione estremi, ancor di più se mostrati attraverso il filtro impietoso della satira.

Fonte : Wired