“L’integrazione nell’Ue è un processo basato su passi concreti: le riforme portano alcuni vantaggi, come la liberalizzazione dei visti, il libero scambio e la possibilità di adesione all’Ue. Se ci si allontana dai principi basilari, anche i benefici scompaiono. In caso di violazioni dei diritti umani e repressione, l’Unione europea può anche imporre sanzioni”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, durante la sua odierna visita in Georgia nel corso della quale ha incontrato – insieme ai suoi omologhi lituano (Gabrielius Landsbergis), lettone (Baiba Braze) e islandese (Thordis Kolbrun Reykfjord Gylfadottir) – le principali cariche dello stato. Molto dure anche le parole pronunciate dal ministro lituano Landsbergis che ha sottolineato come gli ultimi sviluppi della politica georgiana pongano in serio pericolo il processo di integrazione del Paese caucasico nell’Ue e nella Nato. “L’adozione della legge sugli agenti stranieri, così come l’attuale campagna di intimidazione, pressione e violenza contro la società civile georgiana fermeranno gli ulteriori progressi della Georgia sulla via dell’integrazione nell’Unione europea e nella Nato”, ha detto Landsbergis. La ministra degli Esteri lettone, Baiba Braze, ha a sua volta ribadito che la libertà, la democrazia, i diritti umani, lo stato di diritto, l’uguaglianza e la dignità umana sono i costituiscono valori fondamentali dell’Unione europea che la classe politica georgiana deve dimostrare di aver a cuore fin da questo momento. “Le persone hanno il diritto di organizzarsi e di esprimere le proprie opinioni durante le manifestazioni”, ha detto Braze. “Questo è un loro diritto fondamentale e lo stato ha il dovere di rispettarlo”.
Fonte : Sky Tg24