Appartamenti extra lusso con spiaggia privata: la speculazione da 280 milioni al centro dell’inchiesta su Toti

Tra le carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto del presidente della regione Liguria Giovanni Toti c’era l’impegno a “trovare una soluzione” all’annosa pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo pendente presso gli uffici regionali. Si tratta di una speculazione immobiliare in una delle zone più belle ed esclusive della Liguria, di interesse di Aldo Spinelli (imprenditore e tra le altre cose già presidente della squadra di calcio Genoa) e del figlio Roberto Spinelli, titolare del capitale sociale della holding di famiglia, la Spininvest. 

Si tratta della trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”, per essere asservita a una esclusiva proposta immobiliare di 70mila metri quadri con appartamenti extralusso, resort, piscine vista mare e terrazze. Il tutto su un iconico promontorio tra Celle Ligure e Varazze. Un progetto che si è più volte impantanato in un complesso iter burocratico-giudiziario. 

Basta un rapido sguardo alla storia recente per rintracciare nel dossier “delle colonie Bergamasce di Celle Ligure” le ricorrenti effigi del partito del cemento: banche e clero. È il 2009 quando la società Punta dell’Olmo acquista in due atti dalla Fondazione Azzanelli Cedrelli Celati e per la Salute dei Fanciulli, e da Italcementi Fabbriche Riunite Cemento Spa, l’intera proprietà del complesso per oltre 30 milioni di euro. A sostenere l’operazione con fidejussioni e crediti l’Istituto di sostentamento del clero di Savona e la banca genovese Carige tramite Carisa. La curia di Savona e Noli se ne tirerà fuori non prima di aver citato in giudizio la banca genovese. L’iter giudiziario si sblocca nel 2019 quando Spininvest rinegozia con Carige il debito e la Provincia dà il via libera ai lavori.

punta olmo spa

Oggi l’intero progetto da 90 milioni di euro, portato avanti da una società che fa capo alla famiglia Spinelli (tramite Spininvest Srl), è ostacolato da alcuni elementi: in primis una spiaggia pubblica “la spiaggia dei bergamaschi” da privatizzare, ma anche uno storico complesso immobiliare da demolire e riqualificare, quello delle ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure, alle spalle dell’iconico porticciolo di Varazze. È chiaro che la possibilità di poter contare su una spiaggia esclusiva conferisce all’intero progetto – 48 appartamenti e un resort di lusso – un notevole valore immobiliare.

 

Ma c’è un problema: la spiaggia prospiciente alla colonia che ospitava le famiglie povere della provincia lombarda è attualmente qualificata come spiaggia libera secondo il demanio. Ma la possibilità di trasformare una spiaggia da libera a privata ricade nelle competenze della Regione. Un iter che tuttavia deve partire da una proposta del Comune competente e sottostare a un preciso equilibrio tra aree libere, spiagge attrezzate e in concessione. 

Secondo quanto emerge dalle carte dell’inchiesta il governatore ligure avrebbe promesso a Aldo Spinelli la trasformazione dello status giuridico della spiaggia di Punta dell’Olmo, “da pubblica a privata” tramite una prima trasformazione in spiaggia attrezzata. 

Gli ombrelloni sulle scogliere

L’accusa nei confronti degli indagati si regge su alcune intercettazioni di incontri avvenuti sullo yacht degli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli, incontri duranti i quali Giovanni Toti chiedeva una mano per le elezioni del 2021 (amministrative a Savona) promettendo in cambio la sistemazione delle pratiche pendenti. In particolare a bordo del “Leila 2” il 1 settembre 2021 Toti accettava la promessa di un finanziamento facendosi carico della pratica della spiaggia dell’Olmo indicando i referenti per l’iter di approvazione nell’incaricato del demanio e in un consigliere regionale di zona.

L’escamotage indicato da Toti per garantire l’equilibrio tra spiagge libere e private previsto dalla normativa era di fatto semplice: inserire nel computo anche tratti di scogliera che, nella pratica, balneabili non lo erano affatto. 

punta olmo

Ecco così che il progetto edilizio di Punta dell’Olmo può andare avanti: 70mila metri quadri di resort che ai prezzi di mercato a Varazze si vendono a 4mila euro al metro quadro. I conti sono presto fatti.

Gli ostacoli al progetto che sorge in una delle zone più belle ed esclusive della Liguria tuttavia sarebbe viziato anche da violazioni urbanistiche, come contestato da anni da comitati locali e ambientalisti. In procura a Savona sono piovuti esposti per presunte violazioni del piano paesistico che vincola rigorosamente le nuove costruzioni nella zona. Dubbi che hanno spinto nel 2022 un funzionario della Provincia di Savona a dichiarare l’illegittimità del permesso di costruire rilasciato dal Comune di Celle Ligure nel febbraio 2020. 

Da colonia bergamasca a punta dell'olmo

Ancora una volta nel febbraio 2023 è il governatore Toti ad assicurare a Spinelli che si stava interessando per ottenere i nulla osta a costruire, sistemando una pratica pendente in Regione. Le carte dell’inchiesta documentano un colloquio intercorso tra i due con nuove richieste di finanziamenti in vista delle elezioni comunali del maggio del 2023.

Continua… 

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Fonte : Today