Evviva!, Morandi e Conti omaggiano Raffaella Carrà: “Una rivoluzionaria grandiosa”. Poi il primo incontro con Mina

Durante la puntata di “Evviva!”, lo show condotto da Gianni Morandi su Rai1 venerdì 26 aprile, non mancano alcuni aneddoti raccontati dal presentatore dello show volto a festeggiare i 75 anni della televisione pubblica italiana. Tra questi, ricordiamo il primo incontro con Mina e l’amicizia con Raffaella Carrà, citata anche nel corso della chiacchierata con Carlo Conti, secondo ospite, dopo Leo Gassmann, della serata. 

Il primo incontro con Mina e l’ultima telefonata di Raffaella Carrà

Dopo l’introduzione dedicata a “Studio Uno” e “Canzonissima”, Gianni Morandi racconta il primo incontro con Mina svelando alcuni particolari: “La prima volta che ho incontrato Mina era l’1 maggio del 1960. Me la ricordo perfettamente, è una data che non posso dimenticare. Io facevo parte dell’orchestra, cantavo tre o quattro canzoni, fra le quali ‘Tintarella di luna’. Quando arriva Mina rimango affascinato da lei, mi sembrava bellissima. Io ero un ragazzino, però ero già innamoratissimo di lei. In quel momento io cercai di andarla a salutare e le dissi: ‘Signora, io so che lei canta ‘Tintarella di luna’, ma devo cantarla anche io. Posso farlo? Le dispiace?’ Lei mi rispose: ‘Fai quello che vuoi’. Io la cantai – avevo ancora i calzoncini corti a 15 anni, ma forse ne dimostravo 9 – e lei mi guardò con curiosità. Col passare degli anni ci siamo visti tante volte, abbiamo anche lavorato e cantato insieme. Ricordo sempre la sua voce magnifica, incredibile, così naturale ma estesa”. 

Non mancano tanti altri varietà e personaggi di grande spessore, ma Morandi si sofferma sulla meravigliosa Raffaella Carrà e rivela dettagli sulla loro vera amicizia: “Raffaella era veramente un tornado di arte, vitalità, energia, simpatia e bellezza. La prima volta che l’ho incontrata è stato nel 1962. Io cantavo in un ‘caffè concerto’ a Bellaria. Il palco del luogo era proprio sotto la finestra dove abitava la nonna di Raffaella. Vedevo questa signora sempre affacciata mentre io cantavo e poi un giorno arrivò lei e scoprii che sua nonna le disse: ‘Sai che c’è un ragazzino che canta?’ Una volta ci incontrammo, lei era già famosa e io quando la vedevo tremavo, perché lei era una bellissima ragazza mentre io avevo un anno di meno ma non avevo neanche il coraggio di muovermi. Poi ero molto imbranato e lei stupenda. Da allora ci siamo incontrati tante volte, ci siamo trovati molto bene a lavorare insieme e siamo rimasti amici tutta la vita. Ricordo l’ultima sua telefonata quando mi feci male alla mano, perché fu molto tenera e simpatica. Mi disse in romagnolo: ‘Ma Gianni cosa combini? Stai attento’, e poi mi mandò un bacio. Raffaella era anche una rivoluzionaria: alla prima puntata di ‘Canzonissima 70’ si presentò con l’ombelico di fuori, un gesto che fece scandalo”. 

L’incontro con Carlo Conti

A proposito di “rivoluzionaria”, Carlo Conti spiega bene il modo con cui Raffaella Carrà ha cambiato il modo di fare televisione con “Carramba! Che sorpresa” e “Carramba! Che fortuna”, dopo aver ricordato Fabrizio Frizzi definendolo un “grande amico, grande uomo e una grande persona”: “Un’altra rivoluzione nel varietà con le sorprese, gli incontri. Raffaella era grandiosa nel suo racconto, nelle sue ricongiunzioni dopo tanto tempo, e poi l’abbraccio quando si ritrovavano e la steadicam che girava intorno con delicatezza per raccontare questo abbraccio”. 

Fonte : Today