Diritto all’aborto nella Costituzione: in poche ore raccolte oltre 23mila firme

Dopo lo storico passo indietro della Francia sull’aborto anche in Italia molte persone chiedono che il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza venga inserito all’interno della Carta costituzionale. La petizione lanciata su Change.org da un gruppo di universitari toscani ha superato 23mila firme in 24 ore. L’iniziativa si inserisce all’interno del dibattito attorno alla legge 194 e registra un’impennata di firme a seguito dell’approvazione della legge che prevede l’ingresso delle associazioni pro-vita (o pro-life) nei consultori pubblici.

Aborto: il governo apre ai “Pro Vita” all’interno dei consultori

“Dopo lo storico inserimento del diritto all’aborto – si legge nel testo della petizione rivolta ai parlamentari italiani – all’interno della Costituzione francese, riteniamo che anche l’Italia debba muoversi in questa strada, salvaguardando un diritto fondamentale per migliaia di donne”.

I commenti

Tra i commenti di chi ha firmato la petizione, le ragioni di chi sostiene l’appello: “Penso che ogni donna abbia il diritto di scelta sul mettere al mondo un figlio o no. Il fatto di poterlo abbandonare alla nascita non è un’opzione consolante. Non solo: una gravidanza è un impegno di risorse enorme per il fisico e un bambino lo è dal punto di vista fisico e anche psicologico. DEVE essere una scelta libera. Penso sia giusto renderla costituzionale” (Maria Cristina I.).

“L’interruzione di gravidanza è una decisione esclusiva della donna. Le donne prima della 194 morivano di aborto clandestino, quelle povere” (Caterina M.).

“Firmo perché credo nel sacrosanto diritto di scelta della donna e perché sono ginecologo non obiettore”, scrive Giuseppe G.

Il Governo Meloni apre i consultori agli antiabortisti: di cosa ci stupiamo?

Fonte : Today