Colombo, ancora nessuna giustizia nel quinto anniversario degli attentati di Pasqua

La Chiesa cattolica dello Sri Lanka ha organizzato diverse celebrazioni religiose e si prepara a nominare martiri i fedeli uccisi negli attacchi che presero di mira tre chiese e due hotel. Il cardinale Malcolm Ranjith ha ribadito di aver perso fiducia nelle indagini da parte del governo.

Colombo (AsiaNews) – In occasione del quinto anniversario degli attentati di Pasqua, la Chiesa cattolica dello Sri Lanka ha organizzato diverse celebrazioni religiose e si prepara a nominare martiri i fedeli uccisi negli attacchi che presero di mira tre chiese e due hotel. Secondo la più recente inchiesta riguardo la tragedia, oltre 300 persone, tra cui 40 stranieri e 45 bambini persero la vita il 21 aprile 2019, la strage più grave verificatasi in Sri Lanka dopo la guerra civile. 

L’arcivescovo di Colombo, il cardinale Malcolm Ranjith, durante una conferenza stampa tenutasi il 17 aprile, ha ribadito ancora una volta di non avere fiducia nelle indagini del governo. “Finora, coloro al potere e anche all’opposizione non hanno fatto nulla di significativo per scoprire cosa ci fosse dietro gli attacchi, per cui abbiamo perso la nostra fiducia nel sistema”, ha detto il cardinale. “Faremo appello al Signore per ottenre giustizia per il nostro popolo”, ha aggiunto.

Oggi, dopo la Messa serale, è stata organizzata una processione dal santuario di Sant’Antonio di Kochchikade alla chiesa di San Sebastiano di Katuwapitiya, che attraverserà la strada principale della capitale durante la notte. Sono attesi per la commemorazione che si terrà domani mattina anche il Nunzio apostolico, rappresentante residente delle Nazioni Unite in Sri Lanka, e diversi leader di altre religioni. 

Altre celebrazioni, tra cui un’altra processione al santuario di Katuwapitiya, sono previste per la giornata di domani 21 aprile. “Tutti i nomi di coloro che sono morti nelle esplosioni nella chiesa di Katuwapitiya, nella chiesa di Kochchikade e nella chiesa di Sion saranno consegnati al Nunzio apostolico durante i programmi di commemorazione che si terranno domenica”, ha annunciato ancora il cardinale Ranjith.

Secondo la tradizione cattolica, le vittime dovranno inizialmente essere dichiarate “eroi della fede” prima di ottenere il titolo di “martire”. 

Nel frattempo è anche stata lanciata una campagna per chiedere giustizia da parte di un gruppo di 32 organizzazioni, riunitosi in un collettivo chiamato “Easter Justice Struggle People’s Collective”. Gli organizzatori hanno spiegato ad AsiaNews che chiederanno alle persone di firmare una petizione da presentare al governo.

Fonte : Asia