Courtney Love racconta i segreti di Kurt Cobain e la rabbia delle L7 a Reading nel 1992: “E non sono le cose più folli”

Mai chiedere ad una rockstar come Courtney Love di raccontare le storie più folli che le sono capitate durante i concerti. In una nuova intervista con BBC Radio 6 in Inghilterra per la rubrica Life in Gigs Courtney Love si è confessata senza censure ricordando le sue performance con le Hole che ha formato nel 1989 e con cui ha debuttato nel 1991 con l’album Pretty On the Inside, ma il suo ricordo più folle è un concerto in cui non ha suonato, il festival di Reading del 1992.

È un momento esplosivo del rock alternativo, e nella line up del terzo giorno del festival più importante in quel momento in Inghilterra, curata personalmente da Kurt Cobain ci sono gli Screaming Trees di Mark Lanegan, band simbolo di Seattle come Melvins e Mudhoney, i Pavement di Stephen Malkmus, Nick Cave con i suoi Bad Seeds, la grunge band al femminile L7 e ovviamente i Nirvana. Un anno prima, il 23 agosto 1991 i Nirvana hanno suonato per la prima volta a Reading per 40 minuti durante il primo giorno di festival, adesso dopo il successo di Nevermind sono la rock band più importante e discussa del momento: la stampa britannica scrive che Kurt Cobain è dipendente dall’eroina, che le tensioni del successo stanno distruggendo l’intesa con Krist Novoselic e Dave Grohl e che i Nirvana non suoneranno. «Siamo arrivati nel backstage di Reading, era pieno di amici. Mi hanno guardato tutti stupiti: ci siete davvero? Io ho risposto: siamo i fottuti headliner. Un altro esempio dell’orribile giornalismo inglese, puro sensazionalismo».

Kurt Cobain decide di farsi portare sul palco dal giornalista Everett True (autore della biografia dei Nirvana) seduto su una sedia a rotelle, indossando un camice da ospedale e una parrucca. Krist Novoselic dice al pubblico: «Grazie al supporto dei suoi amici e della sua famiglia ce la farà». Kurt si alza a fatica, canta una strofa di un pezzo pop del 1979 di Bette Midler, The Rose e poi crolla al suolo facendo finta di svenire. Poi si alza di scatto, attacca la chitarra e i Nirvana fanno uno dei loro concerti più furiosi, suonando venticinque canzoni fra cui quasi tutte le canzoni di Nevermind, All Apologies dal successivo album In Utero, tre cover tra cui Love Buzz della band psichedelica olandese Shocking Blue  due di band punk e hardcore i Wipers e i Fang.

«Il camice di Kurt era quello che avevo io in ospedale quando è nata nostra figlia Frances Bean» ha ricordato Courtney Love, «Non so come ha fatto ad averlo, ma era proprio quello che avevo in sala parto. Ma non è questa la cosa più folle di quel giorno». Il momento più estremo è l’esibizione delle L7, le “riot girl” di Los Angeles formate nel 1985 da Suzi Gardner e Donita Sparks che escono con l’etichetta Sub Pop di Seattle e aprono i concerti dei Nirvana già dal 1990 e hanno appena pubblicato il terzo album Bricks Are Heavy prodotto da Butch Vig. «A Reading non le hanno accolte bene, volavano bottiglie sul palco e una ha colpito la loro batterista Demetra Plakas» ha raccontato Courtney Love, «Donita si è arrabbiata, si è tolta l’assorbente e lo ha lanciato nel pubblico. Alla fine non si sa come è tornato sul palco. Mi ricordo che Nick Cave ha passato tutto il suo concerto a fissarlo». Courtney Love ha detto che quel gesto è in assoluto la cosa più folle che vorrebbe avere fatto nella sua carriera: «Ma non ho potuto perché lo aveva già fatto lei. Che mossa geniale, complimenti a Donita Sparks!»

Fonte : Virgin Radio