Musk, perché ce l’ha con Tim

Starlink, il sistema di connessione di Elon Musk basato su una costellazione di satelliti, avrebbe trovato in Tim un ostacolo per l’introduzione del suo servizi di internet veloce. Una situazione che avrebbe pregiudicato lo sviluppo dei servizi nel sud dell’Europa e nell’Africa settentrionale. È questo, come ha riportato per prima l’agenzia Bloomberg, il contenuto della denuncia presentata dalla società statunitense all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e al ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) nella settimana che ha preceduto Pasqua.

Nel dettaglio, secondo Starlink il colosso italiano delle telecomunicazioni non avrebbe rispettato per mesi le norme che impongono di condividere i dati dello spettro per evitare interferenze di frequenza. Una posizione che è stata etichettata da un portavoce di Tim, come riferisce l’agenzia Ansa, come “ricostruzione parziale dei fatti”, rispetto ai quali ci sarebbero peraltro “interlocuzioni tuttora in corso”.

L’ampio raggio territoriale sul quale influirebbero gli ostacoli posti dalla società italiana hanno spinto Musk a chiedere al Mimit di adoperarsi il più possibile per far sì che la stessa cooperi sulle frequenze. In alternativa, Starlink ha spiegato nel documento consegnato alle autorità che potrebbe trovarsi costretta a spostare in un altro paese europeo il proprio investimento.

La risposta del Mimit

La reazione del responsabile del dicastero, Adolfo Urso, non si è fatta attendere. A margine della presentazione della Giornata sul Made in Italy, il titolare del Mimit ha assicurato che il dicastero si farà “subito partecipe di un tavolo di confronto e di coordinamento tra Tim e Starlink per trovare una soluzione che possa consentire la convivenza al meglio delle due tecnologie, come prescrive peraltro la legge” e che “saremo noi a farci attori in questo tavolo di confronto nell’assunzione che peraltro abbiamo già da qualche settimana attribuito un lavoro preparatorio fatto dalla fondazione Bordoni e House al ministero“.

Urso ha spiegato come l’indirizzo del ministero sia quello digarantire le parti e quindi Tim, i dati e le informazioni che possiede, e nel contempo consentire ad attori come Starlink e altri di utilizzare questa nuova tecnologia a beneficio di tutti”. Dal canto suo, Tim ha ribadito di “aver già fornito i riscontri dovuti a Starlink e, a fronte delle ulteriori richieste di dati anche sensibili e rilevanti per la sicurezza delle comunicazioni, conferma la sua disponibilità a dialogare con Starlink tramite la mediazione prevista del Mimit”.

Fonte : Wired