Horror a fumetti, come nasce una storia paurosa disegnata

L’horror può assumere molte forme, che cambiano in base al medium usato. La stesura di una storia horror sarà infatti molto diversa a seconda che venga raccontata tramite un fumetto, un film o un videogioco. Riferendosi a questi tre esempi, si potrebbe pensare che il fumetto, penalizzato per non avere le qualità visive e sonore di un film o l’interattività di un videogioco, sia un’esperienza meno terrorizzante per il pubblico, ma sono tante le storie che ci dimostrano il contrario.

D’altronde, già in ambito letterario, autori come Stephen King, Clive Barker, H.P. Lovecraft o Bram Stoker, per citare i più celebri, hanno saputo terrorizzare i lettori di tante generazioni soltanto con le loro abili capacità di narratori della carta stampata. Allo stesso modo, anche nel mondo del fumetto esistono maestri che sono riusciti a piegare per i loro scopi le regole classiche delle vignette e delle immagini, riuscendo a creare delle storie dell’orrore indimenticabili.

La paura in un disegno

Non esiste una regola generale per riuscire a trasmettere un senso di angoscia e paura tramite le pagine di un fumetto. Come nel cinema, esistono diverse tipologie di horror anche nei fumetti, tra quelli che si basano sul grottesco, quelli più splatter e diretti o quelli che puntano soprattutto sull’elemento psicologico. I maestri di questo genere riescono a sopperire alla mancanza di una colonna sonora angosciante o del classico effetto jumpscare sfruttando con maestria la grammatica del fumetto e la potenza delle immagini.

Rispetto al cinema, il fumetto ha dei tempi narrativi completamente diversi, che non sono dettati da nessun altro se non dal lettore stesso. È lui infatti che decide quanto soffermarsi su ogni singola vignetta, indagando tutti i dettagli di un determinato disegno o rimuginando sulle parole dette da un personaggio prima di voltare pagina. Ed è proprio il cambio pagina che è centrale nella costruzione di una buona storia dell’orrore. Un bravo autore riesce a costruire il senso di inquietudine e tensione vignetta dopo vignetta, fino ad arrivare al momento in cui, girata la pagina, apparirà un’immagine in grado di spaventare o sconvolgere il lettore con rivelazioni inaspettate o una scena particolarmente inquietante.

Fonte : Wired