Perché il reality “Physical da 100 a 1” non ci stanca mai

I muscoli nella vita non sono tutto. Ce lo insegna Physical da 100 a 1, il reality sudcoreano di Netflix che da ben due stagioni ci incolla allo schermo mostrandoci, attraverso prove di forza, gare di leadership, sfide di strategia cosa che rende un uomo o una donna i più forti del mondo. Ed è proprio da questa domanda che nasce uno dei reality show più originali e affascinanti degli ultimi anni , una serie che attrae, fa riflettere e intrattiene non solo perché è ben fatta ma perché ha il potere di riuscire a far entrare il pubblico stesso all’interno della gara.

Il suo ideatore è Jang Ho Gi, un produttore sudcoreano che si è lasciato ispirare da un poster visto, per caso, in un centro fitness. Il poster indicava qual era il “miglior fisico del mese” mettendo a confronto diversi tipi di fisici, background sportivi e tipologie di allenamento. Così, da un semplice poster è nata una grande idea, quella di creare una competizione ad altissimo livello che potesse dimostrare, attraverso delle prove difficilissime, quale sport, quale attitudine e quale approccio fisico e mentale rendesse una persona la più prestante e potente – e non solo la più bella esteticamente – tra un gruppo di 100 eletti. Perché i muscoli se li hai ma non li sai sfruttare, servono a ben poco.

Ed è così che Physical da 100 a 1 è arrivato su Netflix per la prima volta nel 2023 lasciando subito a bocca aperta per la sua originalità e qualità e non è un caso se questo reality è diventato un fenomeno a livello globale un po’ come accade spesso con i prodotti sudcoreani che riescono ad avere, non sempre ma spesso, quella marcia in più rispetto ai titoli Occidentali, ormai quasi sempre uguali a se stessi. E la Corea del Sud con idee apparentemente semplici ma azzeccatissime da diversi anni ci dimostra di saper essere originale, innovativa e lungimirante cogliendo in pieno gli interessi del pubblico e con prodotti di intrattenimento riuscitissimi.

Physical da 100 a 1 è una gara coinvolgente e adrenalinica dove a mettersi in gioco sono i milgiori atleti del Paese appartenenti a diverse discipline dal bodybuilding al crossfit, dal sollevamento pesi al rugby per poi passare al karate, judo e a tantissimi altri sport. Ora Physical da 100 a 1 è attualmente in onda su Netflix la sua seconda stagione, a cui mancano solo gli ultimi due episodi ancora inediti, e ancora una volta non vediamo l’ora di scoprire chi, tra 100 atleti olimpici, militari, fitness model, crosfitter, bodybuilder riuscirà ad arrivare alla finalissima e diventare il più forte atleta del momento.

 Il bello di questa serie, che non stanca mai nonostante il format rimane sempre lo stesso di stagione in stagione, è proprio il fatto che mette alla prova i suoi concorrenti in gare estreme e difficilissime dove bisogna non solo dimostrare di essere i più forti muscolarmente ma di saper dosare le energie, essere leader, fare un passo indietro quando serve, riconoscere che qualcun altro è migliore di se stessi e compensare, così, le proprie mancanze. Physical da 100 a 1 dimostra che senza l’umiltà non si va da nessuna parte così come senza il duro lavoro e che tutto parte dalla testa, dalla concentrazione, dal riuscire a direzionare le proprie intenzioni e la propria potenza muscolare verso un unico obiettivo, la vittoria di una singola prova alla volta. Perché chi pensa già alla finale, perde in partenza. 

E poi c’è il coinvolgimento del pubblico che è talmente catturato dallo show da entrare nella gara in prima persona e assistere alle prove come se fossero reali e vissute sulla propria pelle. Chiunque sceglie di guardare Physical da 100 a 1 su Netflix gareggia al fianco dei giocatori, fa errori di valutazione insieme a loro, pecca di tracotanza come molti atleti, sceglie strategie che si dimostrano sbagliate ed esulta se la propria idea, alla fine, risulta quella vincente. Ciò che rende Physical da 100 a 1 uno dei migliori reality mai fatti in generale è che punta all’eccellenza, non perde di vista il lato umano e riesce a creare con lo spettatore un legame e un’interazione fortissimi, proprio come accade nei migliori quiz tv dove a giocare è non solo chi è in studio ma chi guarda dal proprio divano di casa la gara e passa un’ora del suo tempo in un universo immaginario dove può diventare un vincente.

Ed è questa la carta vincente di Physical da 100 a 1, quella di riuscire a far sognare anche il più pigro, sedentario e insicuro degli spettatori di poter essere un grande campione. E chi non ama sentirsi, almeno una volta nella vita, il numero uno?

Voto: 8

Fonte : Today