Neuralink, cosa ci dice il video del primo paziente con l’impianto cerebrale

Finora Neuralink ha svelato pochi dettagli sui progressi dello studio. In un post su X pubblicato a gennaio, Musk ha annunciato che l’impianto di Neuralink era stato inserito per la prima volta in un essere umano. Il mese successivo l’imprenditore ha aggiunto che il soggetto si era ripreso dall’intervento ed era in grado di controllare il mouse di un computer con il pensiero.

I progressi sono buoni e il paziente sembra essersi ripreso completamente, per quanto ne sappiamo senza effetti negativi”, ha dichiarato Musk il 19 febbraio in una diretta audio su X in risposta a una domanda sulle condizioni del partecipante allo studio.

Il dispositivo di Neuralink viene impiantato nel cervello mediante un robot chirurgico sviluppato dall’azienda e una volta posizionato è invisibile. L’azienda ha progettato un software che analizza gli impulsi cerebrali e li traduce in comandi in grado di controllare dispositivi esterni.

Critiche e concorrenza

Alcuni neuroscienziati ed esperti di etica avevano criticato la mancanza di trasparenza della società sulla sperimentazione. Prima del video di mercoledì, le informazioni note al pubblico provenivano da post diffusi sui social media e da un breve opuscolo pubblicato l’anno scorso dall’azienda.

Finora Neuralink non ha reso noto quante persone saranno arruolati nello studio, il luogo dove avverrà la sperimentazione o quali risultati verranno valutati. L’azienda non si è nemmeno registrata su ClinicalTrials.gov, un archivio online del governo statunitense che riporta informazioni sugli studi medici che coinvolgono soggetti umani. La società inoltre è finita al centro di accese polemiche per la presunta crudeltà sugli animali utilizzati nella sua ricerca. Un’inchiesta di Wired US dell’anno scorso riportava che diverse scimmie erano morte in seguito ai test sull’impianto cerebrale di Neuralink.

Lo stesso Arbaugh ha fatto riferimento alle preoccupazioni sulla sicurezza del dispositivo: “Penso che non ci sia nulla di cui aver paura – ha detto nel video –. L’intervento è stato facilissimo, sono stato dimesso dall’ospedale il giorno dopo”. L’uomo ha anche specificato di non aver avuto alcun problema cognitivo dopo la procedura.

Neuralink non è l’unica azienda che sta provando a commercializzare le Bci. Un rivale della società di Musk, Synchron, sta sviluppando un dispositivo simile a uno stent che viene inserito nella giugulare e poi spinto fino ad aderire al cervello. L’azienda newyorkese ha impiantato per prima volta il sistema su un essere umano nel 2019, dimostrando che l’interfaccia neurale è sicura e consente alle persone paralizzate di navigare sul web e di fare acquisti e operazioni bancarie online. Ad oggi la Fda non ha mai approvato una Bci, che sono quindi ancora sistemi sperimentali.

Tornando all’interfaccia neurale di Neuralink, Arbaugh ha ammesso di aver avuto alcuni problemi a usarla. “Non voglio che la gente pensi che questa sia la fine del percorso. – ha detto durante la diretta su X –. Ma mi ha già cambiato la vita“.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.

Fonte : Wired