Il toccante regalo del Nottingham Forest a Vera Hill, storica tifosa 92enne non vedente (VIDEO)

Al cuore non si comanda. Ed è stato, da una vita, il Nottingham Forest la squadra che lo ha fatto battere forte sul petto della signora Vera Hill, 92 anni, una supertifosa dei Tricky Trees, seguiti da sempre e sostenuti come solo chi ha una grande passione sa fare. Una lunga storia d’amore, insomma, passata tra le gioie dei trionfi (tra cui due Coppa dei Campioni) ed i dolori delle stagioni trascorse nelle categorie inferiori. Che è proseguita anche quando, una quindicina di anni fa, un problema agli occhi le ha fatto perdere progressivamente la vista, così invalidante da portare la signora Vera a prendere la decisione di non rinnovare più l’abbonamento, regolarmente sottoscritto per tantissimo tempo all’inizio del campionato, pur continuando a trepidare tra le mura di casa per la sua squadra del cuore.

Aveva ancora un desiderio: quello di poter tornare ancora lì, al City Ground, in mezzo alla gente del Nottingham, vicino a quella formazione che ha sempre sostenuto, ascoltando da vivo quel “Mull of Kintyre”, canzone di fine anni ‘70 il cui testo è stato riadattato dal popolo biancorosso e diventato inno della squadra – cantato prima di ogni match – dopo la vittoria del campionato nel 1987. E la sua volontà è stata assecondata dalla società, che la ha voluto fare un regalo speciale: un posto a bordo campo, in occasione della gara che il Nottingham Forest ha disputato contro il West Ham United. E quella di Vera è stato molto più di una presenza gradita, divenendo quasi un talismano per la squadra che davanti a lei ha conquistato la prima vittoria in campionato di questo 2024, imponendosi per 2-0.

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Il momento più toccante è arrivato poco prima del fischio d’inizio. Alle prime note diffuse dagli altoparlanti, tutto il pubblico si è alzato in piedi cantando quella canzone scritta da Paul McCartney e Denny Laine e pubblicata quasi mezzo secolo fa insieme ai Wings. Ed anche la signora Hill si è alzata in piedi, visibilmente commossa, ad ascoltare in religioso silenzio quelle note che hanno fatto parte della sua vita e che ha potuto tornare a sentire in quell’impianto che l’ha vista spettatrice per una vita. Mani unite sul petto, con la sciarpa al collo e le labbra tremanti. A gustarsi quel momento di magia, come ai bei tempi. Ed a confermarci ancora una volta che, al di là di ogni polemica e di ogni valutazione, il calcio non sarà mai semplicemente “un gioco”.

Fonte : Today