Colombo guarda all’Onu per ampliare la Zona economica esclusiva

Un intenso lavoro di lobbying in collaborazione con le Maldive, per scongiurare controversie fra le due parti e definire le porzioni di oceano da sfruttare. Nel mirino l’alto potenziale a livello di produzione energetica da fonti rinnovabili. Dubbi sulla capacità di gestire un territorio così ampio. 

Colombo (AsiaNews) – In collaborazione con le Maldive – per scongiurare possibili dispute territoriali e rivendicazioni contrastanti sull’estensione della piattaforma continentale – lo Sri Lanka sta esercitando una intensa attività di lobbying all’Onu finalizzata all’ampliamento della Zona economica esclusiva (Zee). Si tratta di un’area di oceano che si estende per 200 miglia nautiche (230 miglia) oltre le acque interne di un Paese, di cui ha giurisdizione e possibilità di sfruttamento delle risorse viventi e non. A definire le estensioni dal 1982 vi è in vigore la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos), sebbene a volte non risulti sufficiente ad appianare le dispute come sta avvenendo nel mar Cinese meridionale dove i confini sono contesi.

Nel maggio 2009 Colombo ha presentato dati tecnici e scientifici alla Commissione Onu sui limiti della piattaforma continentale, per stabilire i confini oltre la Zee secondo quanto stabilito dalla Convenzione Unclos. Nel 2016, la Commissione ha istituito una sottocommissione che si è confrontata con le controparti dello Sti Lanka, per poi avviare 11 cicli di colloqui.

Un alto funzionario governativo spiega ad AsiaNews che “lo Sri Lanka ha stabilito con successo il margine esterno della sua piattaforma continentale, con soddisfazione della sottocommissione. Tuttavia, è ancora in attesa di approvazione da parte della Commissione Onu. Nel 2023, il ministro degli Esteri Ali Sabry ha ottenuto il via libera dall’esecutivo per istituire il Comitato nazionale per gli affari oceanici sotto il ministero per lavorare a stretto contatto con la sottocommissione”. 

“Poiché ci sono rivendicazioni sovrapposte nell’estensione della piattaforma continentale con le Maldive, durante i colloqui bilaterali col ministro degli Esteri maldiviano Moosa Zameer, la delegazione dello Sri Lanka ha discusso la questione”. Le due parti, prosegue l’alto funzionario, “hanno deciso di collaborare reciprocamente per evitare qualsiasi conflitto sulle aree di sovrapposizione” scegliendo la via diplomatica rispetto ad una prova di forza.

Secondo gli esperti di diritto internazionale Supun Alahakoon e Ashoka Withanage, di base in Australia, “un Paese può rivendicare diritti sulla piattaforma continentale fino a 350 miglia nautiche o a 100 miglia nautiche dalla profondità di 2.500 metri, se superiore”. “Queste zone possono contribuire in modo significativo allo sfruttamento dell’energia eolica off-shore e delle energie rinnovabili oceaniche. Essendo una nazione insulare circondata dall’Oceano Indiano, il potenziale di energia rinnovabile oceanica sotto forma di onde, maree e gradiente di salinità è abbondante in Sri Lanka“. Il Paese, avvertono, può anche contare sulla “estrazione di energia geotermica”.

Lo Sri Lanka si sviluppa nelle acque dell’Oceano Indiano con una linea costiera di 1.340 km e acque territoriali che si estendono per 21.500 km2, con la zona contigua che arriva a 24 miglia nautiche dal bordo esterno della zona territoriale. Al contempo, la Zee si estende per circa 510mila km2 e garantisce allo Sri Lanka “un potenziale di estrazione di energia geotermica” proseguono gli esperti. Anche l’energia dell’oceano può essere sfruttata utilizzando cinque diverse tecnologie come le correnti di marea/oceano, le onde, l’innalzamento e l’abbassamento delle maree (barrages), i gradienti di temperatura e i gradienti di salinità. A questo si aggiunge un ampio territorio oceanico, che è circa 6/7 volte la superficie del Paese e “potrebbe essere adatto alla localizzazione di impianti eolici off-shore e oceanici” concludono Supun e Ashoka.

Gli analisti Sampath Tennakoon e Nishantha Galagoda sono dell’opinione che “il tentativo dello Sri Lanka di aumentare la sua Zee è di immenso beneficio per la nazione insulare”. Tuttavia, concludono, “la questione è: può lo Sri Lanka, in quanto piccolo Stato nazionale, gestire un territorio oceanico così ampio?”.

Fonte : Asia