Bluey, di cosa parla l’episodio “censurato” su Disney+

Nelle scorse settimane anche chi non ha bimbi piccoli o non è appassionato di serie kids è probabilmente venuto a conoscenza di Bluey, serie animata australiana che sta conquistando l’attenzione e il cuore di grandi e piccini. Per chi ancora non la conoscesse, si tratta di un fenomeno ormai mondiale, incentrato sulle avventure della cagnolina del titolo, una Australian Cattle Dog, e della sua affettuosa e attenta famiglia canina. Come dimostrato anche nell’ultimo episodio speciale, che tanto ha fatto parlare anche i social, tutte le storie di Bluey non sono solo divertenti e colorate, ma nascondono spesso anche molti livelli di complessità su temi come la genitorialità, la crescita, l’immaginazione, la tecnologia, l’ambiente, il rispetto e così via. C’è un episodio, però, che forse non tutti hanno ancora visto, anche perché non si trova su Disney+, la piattaforma streaming che diffonde principalmente questo titolo.

Si tratta di un episodio della seconda stagione intitolato in originale Dad Baby. In italiano è stato tradotto come Un cucciolo per papà ed è stato reso disponibile in alcuni passaggi su RaiPlay e nelle raccolte in dvd. Su Disney+, invece, non c’è ne traccia (dei 52 episodi totali della seconda stagione sulla piattaforma se ne possono vedere solo 51). Il motivo si trova con tutta probabilità nella trama piuttosto particolare di questa specifica puntata: all’inizio della storia, infatti, Bandit – il padre della piccola protagonista – ritrova un marsupio porta bambini, nel quale subito salta dentro Bingo, la sorellina più piccola di Bluey. Subito il papà fa delle battute sulle difficoltà della gravidanza, inscenando poi a un certo punto anche un “finto” parto nella piscinetta. Com’è tipico di questa serie, non c’è nulla di volgare o grottesco, anzi l’umorismo che pervade le scene funge proprio per i bambini come interessante, innocente e leggera introduzione ai temi della gravidanza e della maternità.

Ora lo stesso episodio è stato caricato nella versione completa sul canale YouTube di Bluey, dove lo si può vedere in lingua inglese. Più che di una vera e propria censura, in effetti, qui possiamo parlare di una precisa scelta editoriale. Lo stesso creatore di Bluey, Joe Brumm, si è sempre detto consapevole della difficoltà di riconoscere quali sono i paletti insuperabili quando si realizza un prodotto animato per bambini, ma spesso ha scelto di proseguire lo stesso per amore di queste storie: “Alla fine arrivi a dei limiti e ti dici: ‘Senti, non posso cambiare questa cosa, è troppo divertente’ o ‘mi piace troppo’. E quindi alla fine si decide di non mostrare quell’episodio o quella sequenza”, ha dichiarato l’anno scorso all’Hollywood Reporter: “Alcuni episodi come Dad Baby non vengono mostrati in America [da Disney, ndr]. Ma cosa dovevo fare, non fare Dad Baby? Lo amo troppo”.

Fonte : Wired