Zerocalcare a Grande Giove: 15 anni di serie tv

Il 12 giugno del 2009, Netflix ha inaugurato ufficialmente la sua divisione di produzioni originali, lanciando il progetto denominato Netflix Originals. Da quel momento, la piattaforma ha visto la nascita di numerose serie di successo, tra cui spiccano House of Cards, Stranger Things, Squid Games e Narcos, solo per citarne alcune. Tuttavia, l’ascesa dello streaming non è stata un’esclusiva di Netflix, nel corso del tempo sono emerse altre piattaforme, tra cui Disney+ e Prime Video, che ne hanno intaccato sempre di più il primato nel mercato dello streaming.

In questa nuova puntata dello speciale Wired15 di Grande Giove, il podcast powered by Wired in occasione dei suoi 15 anni, abbiamo parlato di come il mondo dell’intrattenimento televisivo sia stato rivoluzionato dall’avvento dello streaming. E lo abbiamo fatto insieme a Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, figura di spicco nel panorama del fumetto italiano. Nato ad Arezzo e cresciuto tra Francia e Roma, Zero ha all’attivo diverse opere di successo, tra cui La profezia dell’armadillo, Kobane Calling e Rebibbia Quarantine. Inoltre, è autore di due serie tv Netflix Originals: Strappare lungo i bordi (distribuita in tutto il mondo da Netflix) e Questo mondo non mi renderà cattivo.

Secondo il fumettista l’avvento delle piattaforme di streaming ha avuto un ruolo positivo sull’accessibilità e la diffusione di contenuti creativi come film, documentari e serie tv, ma, d’altra parte, il passaggio da un modello di condivisione peer-to-peer a un sistema basato su abbonamenti ha portato anche a un aumento dei costi complessivi da parte degli utenti. Le piattaforme di streaming, inoltre, non hanno avuto un impatto solo sul pubblico, ma anche sul processo creativo degli autori. “Lavorando con Netflix uno impara che ci sono delle regole scientifiche da seguire“, afferma, indicando il metodo con cui le piattaforme, sulla base dei dati raccolti dal pubblico scelgono quando mettere , ad esempio, un cliffhanger o se fare innamorare i due protagonisti. Questa analisi dettagliata include la valutazione dei picchi di ascolto e dei momenti in cui il pubblico perde interesse, delineando così una metodologia rigorosa per massimizzare l’engagement degli spettatori.

Tuttavia, Zerocalcare solleva delle perplessità riguardo a questo approccio: “Io ho sempre l’impressione che quando uno si mette a fare le cose scientifiche a tavolino, poi di fatto produce una serie dei prodotti un po’ tutti uguali“, osserva, suggerendo che un approccio così freddo rischi di compromettere l’originalità e l’impatto emotivo delle opere. “Mi sono sempre incaponito di voler fare le cose come secondo me funzionano, rimanendo fedele alle idee che c’ho in testa“, dichiara il fumettista, riconoscendo che, sebbene possa portare a risultati non sempre ottimali, l’autenticità rimane essenziale per il suo processo creativo. Una cosa che non è sempre possibile fare quando c’è di mezzo una piattaforma.

Ai microfoni Daniele Ciciarello e Matteo Imperiale, con il coordinamento editoriale di Luca Zorloni, l’assistenza editoriale di Maddalena Sara e il supporto operativo e logistico di Elena Lotto.

Fonte : Wired