Google adesso vale davvero 2000 miliardi di dollari, e l’IA non c’entra (quasi) niente

Alphabet, la compagnia che controlla Google, è entrata ufficialmente nel ristretto club delle multi-trillion company: è saldamente oltre la soglia dei 2mila miliardi di dollari di capitalizzazione, che aveva brevemente superato anche a fine 2021.

A giudicare dai conti dell’ultima trimestrale, il colosso di Mountain View sembra ora destinato a rimanerci, inseguendo Microsoft (che sta a 3 trillion), Apple (2,6 trillion) e Nvidia (2,2 trillion); per riferimento, Amazon e Meta sono ferme rispettivamente a 1,8 e 1,1 trillion.

Com’è che Google fa i soldi veri

Per Alphabet questo è un traguardo importante, e lo è a maggior ragione adesso, dopo 18 mesi complessi, in cui la società era stata accusata di avere perso il treno dell’intelligenza artificiale ed era sembrata rincorrere OpenAI. Non era così, come su Italian Tech abbiamo scritto spesso, ma adesso arrivano anche la cifre a confermarlo ulteriormente.

In questo periodo, Google ha sì accelerato sull’uso delle IA in molta parte dei suoi prodotti, ma anche non ha dimenticato quello che è il cuore del suo business e la fonte principale della sua forza e della sua ricchezza: la ricerca online e la pubblicità. Ed è infatti da lì che arrivano i soldi veri dell’ultima trimestrale.

I dati parlano di oltre 80 miliardi di dollari di entrate e addirittura 25,5 miliardi di dollari di utile operativo nel Q1 2024, che è non solo il 15% in più di entrate anno su anno, ma anche il 14% di profitto in più rispetto al Q4 2023, cioè il trimestre delle festività, quando le entrate dalla ricerca e dagli inserzionisti sono solitamente ai massimi. Questo ha fatto sì che l’azienda distribuisse agli azionisti il primo dividendo della sua storia (non l’aveva mai fatto prima) e anche desse il via a un piano di riacquisto di sue azioni per 70 miliardi di dollari. E soprattutto ha riacceso i riflettori su quello che è il vero lavoro di Google.

Nel primo trimestre del 2024, le entrate derivanti dalla ricerca e dalla pubblicità sono aumentate (ognuna) del 14% anno su anno, quelle dagli annunci su YouTube sono cresciuti di quasi il 21% (ce ne siamo accorti purtroppo anche noi spettatori) e la voce Abbonamenti, Piattaforme e Dispositivi è salita di un altro 18%, principalmente grazie a YouTube Premium. Solo dalla pubblicità, e solo nei primi 3 mesi dell’anno, il più noto fra i motori di ricerca ha incassato oltre 46 miliardi di dollari: sono più o meno 20 milioni di dollari di entrate ogni ora.

È vero che Google usa e propone agli inserzionisti alcuni strumenti basati sull’intelligenza artificiale per meglio raggiungere potenziali clienti ma lo sta facendo con cautela, senza rischiare di distruggere o comunque danneggiare questa enorme sorgente di denaro: “Vogliamo essere prudenti, concentrandoci sulle aree in cui l’IA generativa può migliorare l’esperienza di ricerca, dando priorità al traffico verso i siti e verso chi vende i suoi prodotti”, come ha detto Sundar Pichai, CEO dell’azienda.

@capoema

Fonte : Repubblica