Confidenza, il film di Daniele Luchetti con Elio Germano e Federica Rosellini

Un segreto inconfessabile. Parte da qui il nuovo film di Daniele Luchetti che con sapienza e maestria, tra realtà e immaginato, porta al cinema l’omonimo libro di Domenico Starnone Confidenza e regala agli spettatori un film pieno di inquietudine e colpi di scena.  

Pietro, professore di Liceo e Teresa, sua ex alunna e studentessa prodigio, si incontrano e si amano. Succede però che in un gioco di confidenze, appunto, Pietro rivela qualcosa di sé che cambierà per sempre il loro rapporto, con lui attanagliato dalla paura di lei che sa troppo e potrebbe sconfessarlo pubblicamente.

Elio Germano e Federica Rosellini sono i bravi protagonisti di un film che racconta come si possano provare allo stesso tempo amore e paura per la stessa persona. Completano il cast Vittoria Puccini, Isabella Ferrari e Pilar Fogliati, tra gli altri.

Ecco le parole dei protagonisti.

DANIELE LUCHETTI

Io sono un grande spettatore di film horror e mi piace aver paura al cinema.

Questa volta ho pensato che sarebbe stato bello accoppiare due cose, da un lato le relazioni, l’analisi della psiche di un personaggio e dall’altro un genere che è quello del cinema della tensione.

È stato quindi per me davvero molto stimolante pensare di “divertire” il pubblico con questo genere insolito (per me). Volevo fare un film che potesse inchiodare lo spettatore allo schermo, ponendogli una o più domande e contemporaneamente bombardarlo di stimoli e indizi.

In questo ho avuto la grande complicità di tutto il cast che mi ha sostenuto anche quando magari in una scena insistevo dicendo: “Va bene vi state baciando ma tu devi essere terrorizzato da lei!”. Il pubblico entra in sintonia con quello che succede sullo schermo e trova personaggi scombinati, fuori fase e devo dire che in questo film non credo di aver “diretto gli attori” ma di averli “indiretti” perché davo sempre indicazioni oblique”.

“Pietro (il personaggio principale interpretato da Elio Germano) evidentemente ha un amore per la paura perché la paura lo aiuta a essere efficiente, perché significa costringerlo dentro un meccanismo di funzionamento.

Però allo stesso tempo ha anche paura dell’amore, infatti quando trova l’occasione di un amore paritario con Teresa che pone come condizione il dirsi tutto, questa cosa lui non la regge, non riesce a tollerarla.

È vero che la loro relazione si rompe ma in fondo l’ha voluta rompere Pietro.

Quindi credo che possano coesistere l’amore per la paura e la paura di amare (scusami il gioco di parole)”.

ELIO GERMANO

Pietro è un uomo che vive ostaggio di se stesso e di tutte le sue proiezioni e le sue immaginazioni, non a caso il film stesso gioca a sua volta con questi piani, mescolandoli. Comunque, monta in lui questa grande paura per aver confessato qualcosa al grande amore della sua vita e da quel momento ha paura che il segreto diventi di dominio pubblico e che venga sconfessato, che qualcuno possa scoprire che è un impostore.

In questo senso Pietro ci impietosisce prima di farci arrabbiare, perché probabilmente ha qualcosa che ci riguarda e che abbiamo tutti, anche senza motivo, perché spesso ci vergogniamo di cose sulle quali facciamo noi delle fantasie o proiezioni ingiustificate. Credo che tutti noi in qualche modo combattiamo con questo tipo di demoni.

Nel caso specifico del film, il “demone” di Pietro è impersonificato dal suo ex amore, Teresa Quadraro, che lui prima cerca di dominare ma poi, quando capisce che la situazione gli è sfuggita di mano, ne ha una paura folle”.

FEDERICA ROSELLINI

“Quando penso al personaggio di Teresa mi chiedo sempre perché Pietro si comporti così, perché lei di base torna sempre da Pietro (nonostante sappia quel segreto) e in fondo lo ama.

Quindi forse la vera domanda da porsi è “perché Teresa continua ad amarlo?”.

Io credo che lei abbia un rapporto con la verità molto più sano e più antiborghese. Noi siamo cresciuti con l’idea che i segreti si debbano lavare nel bagno della propria camera da letto, lei invece pensa che la verità possa essere una liberazione.

Il suo poi è un femminile scomposto, selvatico e imprevedibile e questa cosa è un aspetto deflagrante. È normale, credo, che magari noi donne possiamo guardare a lei con un doppio, perché se da una parte è liberatorio dall’altro è pauroso un comportamento del genere, perché ci porta in una zona dove molto spesso non ci concediamo di andare”.

Fonte : Sky Tg24