Il 22 aprile si celebra la Giornata mondiale della Terra, un’occasione per riflettere sull’importanza della salvaguardia della nostra specie sul pianeta e per promuovere azioni concrete a favore dell’ambiente. Un’iniziativa che si inserisce perfettamente nello spirito della Giornata mondiale della Terra è il progetto K2-70 del Club alpino italiano (Cai), patrocinato dal Ministero del Turismo e dal Ministero degli Esteri, che promuove la prima scalata tutta al femminile del K2: il colosso di ghiaccio situato nella regione del Karakorum – tra Cina e Pakistan – che coi i suoi 8.611 metri di dislivello detiene il record di seconda montagna più alta del mondo.
Il progetto K2-70
La spedizione italiana e pakistana avverrà esattamente settant’anni dopo la famosa ascensione guidata da Ardito Desio, prima al mondo a raggiungere la vetta nel 1956 portando in alto l’onore dell’alpinismo del nostro paese. Sono nove le donne che a giugno partiranno per la seconda vetta più alta della Terra: quattro atlete italiane, quattro atlete pakistane e una dottoressa, Lorenza Pratali, alpinista e ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia del Cnr (l’ente nazionale per la ricerca scientifica) esperta in medicina di montagna. Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim, sono pronte a lasciare una traccia nello sport italiano, ma anche un’impronta a livello scientifico.
Infatti, l’ambiziosa iniziativa, che è certamente dedicata alla celebrazione dell’alpinismo italiano, è anche e soprattutto una missione di esplorazione scientifica dei ghiacciai. La ricerca è parte di Ice Memory, un progetto di ricerca internazionale riconosciuto dall’Unesco con un duplice obiettivo: raccogliere e conservare campioni di ghiaccio prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo che potrebbero scomparire o ridursi moltissimo a causa del riscaldamento globale. L’Italia è tra i capofila di questo progetto, sotto la guida del dell’Istituto di scienze polari del consiglio nazionale delle ricerche (Isp-Cnr) e l’Università Ca’ Foscari Venezia. I ghiacciai, infatti, sono veri e propri archivi naturali che conservano preziose informazioni sulle variazioni climatiche nel corso dei secoli. Attraverso l’analisi dei campioni di ghiaccio i ricercatori possono ricostruire i cambiamenti climatici passati e prevedere le tendenze future.
La spedizione scientifica
La missione partirà dall’Italia a metà giugno e durerà circa 40 giorni. Dopo l’arrivo in Pakistan 10 giorni di attività saranno dedicati alle ricerche scientifica in un’area vicino al campo base avanzato del K2 nota come ghiacciaio Godwin-Austen, situato a un’altitudine compresa tra i 5500 e i 6000 metri. La vetta, invece, sarà tentata dalle alpiniste nella seconda metà di luglio. La regione ai piedi della montagna riveste un’importanza cruciale per gli equilibri del subcontinente indiano, ma fino ad ora è rimasta in gran parte inesplorata sotto il profilo scientifico.
L’obiettivo principale della ricerca è valutare la fattibilità di una perforazione profonda nel Karakorum pakistano, un’area dove solo il ghiacciaio di Guliya, ubicato nel Tibet settentrionale, è stato perforato in passato. Il team preleverà “carote” di ghiaccio superficiali – ovvero cilindri estratti con il metodo del carotaggio – per poi studiarle, arrivando fino a 12-15 metri di profondità. In aggiunta, durante la spedizione saranno misurate le temperature del ghiacciaio, raccolti campioni di neve per verificare la presenza di contaminanti e condotte indagini geofisiche per comprendere la conformazione del terreno e del ghiacciaio.
In questa fase il gruppo sarà guidato da Jacopo Gabrieli, ricercatore del Cnr, e dalla guida alpina Paolo Conz, assieme a due tecnici della Gilgit-Baltistan-Environmental protection agency, che da anni collaborano sul ghiacciaio del Pakistan con il supporto Maurizio Gallo, ingegnere e guida alpina di EvK2Cnr, associazione che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica in alta e altissima quota. Fu proprio Ardito Desio trentacinque anni fa a fondare EvK2Cnr, dichiara Agostino Da Polenza, presidente dell’associazione scientifica e capo spedizione. Da allora l’associazione “si è impegnata per realizzare le sue idee scientifiche in Karakorum e Himalaya con benefici anche per lo sviluppo sostenibile delle popolazioni locali”. Insieme all’Agenzia delle Nazioni Unite Undp nei prossimi mesi EvK2Cnr pubblicherà l’inventario degli oltre 13200 ghiacciai del Pakistan, la più importante risorsa d’acqua dolce del continente asiatico: ”una formidabile opportunità per comprendere il clima del passato e per guardare al futuro di queste regioni”.
Fonte : Wired