Facebook e Instagram, l’abbonamento senza pubblicità è sotto attacco in Europa

Con il suo servizio a pagamento per usare Facebook e Instagram senza pubblicità, Meta sta violando ancora una volta le leggi europee sulla privacy e di tutela dei consumatori. Lo ha dichiarato il Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb), a seguito di un reclamo presentato dall’Organizzazione europea dei consumatori (Beuc), assieme alle autorità di 18 paesi che fanno parte dell’Unione europea. Il parere di Edpb apre quindi la strada per una discussione più ampia a nelle istituzioni europee, che possa cambiare il sistema imposto da Meta.

L’attacco contro il sistema chiamato “paga o accetta” di Meta è cominciato grazie a una denuncia presentata al Garante privacy austriaco da parte di Noyb, organizzazione leader per la tutela dei diritti digitali in Unione europea fondata da Max Schrems, attivista che attraverso le sue cause ha invalidato gli accordi di scambio di dati tra Stati Uniti e Unione europea. Dopo questa prima azione è seguito il reclamo collettivo delle organizzazioni nazionali per la tutela dei consumatori di Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.

Come funziona il sistema “paga e accetta”

Il sistema “paga o accetta” è stato imposto da novembre 2023 a tutti gli utenti che usano piattaforme Meta come Instagram o Facebook. In breve, il gigante tecnologico ha obbligato le persone a scegliere se continuare a essere tracciati e profilati dall’azienda per poter usare gratuitamente le piattaforme, o pagare un abbonamento mensile da 9,99 euro al mese, circa 251 euro l’anno, per avere accesso ai prodotti senza profilazione. Chi non vuole scegliere tra le due opzioni subisce un blocco parziale delle funzionalità delle piattaforme.

Tuttavia, il blocco anche parziale delle funzioni di Facebook o Instagram costituisce una pratica aggressiva in base alle leggi europee sulla tutela dei consumatori, andando a creare un senso di urgenza che spinge gli utenti a prendere una decisione che potrebbero non apprezzare. Inoltre, non è detto che l’opzione a pagamento comporti l’assenza totale di tracciamento e profilazione, ma solo che queste non verranno usate per la pubblicità.

Secondo le leggi europee, il consenso al tracciamento online e alla pubblicità personalizzata è valido solo se viene “dato liberamente”. Questo per garantire che gli utenti rinuncino al loro diritto fondamentale alla privacy solo se messi nella condizione di farlo in maniera davvero libera. Pertanto, il sistema binario “paga o accetta” di Meta non rispetta questa libertà. Inoltre, si tratta anche di una pratica discriminatoria, che da accesso alla tutela della privacy solo a chi ha abbastanza risorse per permettersi di spendere 250 euro all’anno in un abbonamento per i social, mentre la esclude per chi ha redditi più bassi.

I reclami

Nel loro reclamo, le autorità per la tutela dei consumatori hanno definito il piano come “ingiusto e illegale” e Noyb lo ha descritto come l’ennesimo “tentativo di aggirare le eleggi sulla privacy dell’Unione” da parte di Meta, dopo che la Corte di giustizia ha stabilito che il trattamento dei dati personali da parte di Meta per gli annunci personalizzati è illegale e a seguito della multa da 390 milioni di euro sanzionata a Meta per questa violazione, da parte del Consiglio europeo per la protezione dei dati.

Il parere dato da Edpb, riportato da Noyb, sottolinea quindi come le grandi piattaforme come Meta non possano non rispettare le leggi europee se “mettono gli utenti di fronte a una scelta binaria tra il consenso al trattamento dei dati, per scopi di pubblicità, e il pagamento di una tariffa”. Ora serviranno analisi più approfondite per valutare il caso e permettere alle istituzioni europee di prendere provvedimenti, come un divieto del sistema “paga o accetta” oppure la possibilità di una terza opzione per gli utenti. Secondo Noyb si tratta di un successo perché, “nel complesso, Meta non ha più opzioni: ora deve dare gli utenti una vera scelta per la pubblicità personalizzata”.

Fonte : Wired