Trapianto, come sta il primo paziente con un rene di maiale ogm

Esistono diversi tipi di rigetto. Quello che ha colpito Slayman, noto come rigetto cellulare, è il più comune. Dal momento che può verificarsi in qualsiasi momento dopo il trapianto, per ridurre i rischi i pazienti sono costretti ad assumere farmaci immunosoppressori per il resto della loro vita.

Nonostante sia stato dimesso dall’ospedale, per il momento Slayman sarà sottoposto a visite settimanali, che prevedono analisi del sangue e delle urine, oltre all’attendo monitoraggio dei suoi parametri vitali. Secondo Riella, se tra circa un mese sarà tutto a posto, le visite diventeranno meno frequenti.

Oltre al rigetto, una delle complicazioni più comuni del trapianto è l’infezione. I medici devono trovare un giusto equilibrio con gli immunosoppressori: se una dose troppo bassa può infatti causare un rigetto, una eccessiva può esporre il paziente al rischio di infezioni. Questi farmaci inoltre possono provocare una serie di effetti collaterali, tra cui affaticamento, nausea e vomito.

Nonostante la morte delle due persone che avevano ricevuto un cuore di maiale prima di Slayman, Riella guarda al futuro del suo paziente con ottimismo. Innanzitutto – spiega – l’uomo era relativamente sano quando è stato sottoposto all’intervento. Aveva tutti i requisiti necessari per ottenere un rene umano, ma avrebbe probabilmente dovuto aspettare sei o sette anni per per via di un gruppo sanguigno raro. Al contrario, le condizioni dei due pazienti che lo hanno preceduto erano troppo gravi perché potessero ricevere un organo umano.

Oltre ai controlli costanti e all’utilizzo dei tradizionali immunosopressori, l’equipe medica del Massachusetts sta trattando Slayman con un farmaco sperimentale chiamato tegoprubart, sviluppato dalla Eledon Pharmaceuticals di Irvine, California. Somministrato ogni tre settimane per via endovenosa, il tegoprubart blocca la comunicazione tra due cellule immunitarie chiave dell’organismo, i linfociti T e B, contribuendo a sopprimere la risposta immunitaria nei confronti dell’organo innestato. In passato il farmaco è stato utilizzato in alcune scimmie che avevano ricevuto organi di maiale modificati geneticamente.

È miracoloso che sia uscito dall’ospedale un paio di settimane dopo l’impianto di un rene di maiale – afferma Steven Perrin, presidente e direttore scientifico di Eledon –. Non credevo che avremmo raggiunto questo traguardo così rapidamente”.

Il futuro dei trapianti?

Riella spera inoltre le 69 modifiche genetiche apportate al maiale che ha fornito il nuovo rene consentano all’organo di continuare a funzionare. Gli organi di maiale non sono naturalmente compatibili con il corpo umano. L’azienda che ha fornito l’animale, eGenesis, ha utilizzato Crispr per aggiungere dei geni umani, rimuovere alcuni geni suini e disattivare i virus latenti nel genoma suino che potrebbero infettare un ricevente umano. I maiali utilizzati in questi processi vengono ottenuti mediante la clonazione; gli scienziati apportano le modifiche genetiche a una singola cellula di maiale e la usano per formare un embrione, che viene poi clonato e trasferito nell’utero di un esemplare femmina, in modo che la sua prole sia dotata del nuovo patrimonio genetico.

Fonte : Wired