Baltimora, perché il disastro del ponte è un grosso problema per il commercio globale

Nelle prime ore di martedì mattina, la catena di approvvigionamento globale e un’importante infrastruttura costiera degli Stati Uniti si sono scontrate nel peggiore dei modi. A Baltimora, un’enorme nave portacontainer, la Mv Dali, si è schiantata contro un pilastro del ponte Francis Scott Key, facendone crollare la campata centrale nel fiume Patapsco e interrompendo il collegamento tra il porto della città e l’oceano Atlantico. Al momento, sono stati recuperati i corpi di due operai che stavano lavorando sulla struttura, mentre altri quattro risultano dispersi.

Dal momento che le macerie non sono ancora state rimosse, il porto di Baltimora ha sospeso tutto il traffico marittimo (anche se i camion continuano a spostare le merci in entrata e in uscita dall’area, come riporta l’amministrazione portuale del Maryland). Baltimora è un importante snodo marittimo e il nono porto più trafficato degli Stati Uniti per il commercio internazionale,: finché il ponte, costruito 47 anni fa, non sarà riparato, gli effetti dell’incidente si ripercuoteranno quindi sull’economia regionale, statunitense e persino globale. Gli esperti sottolineano che la tempistica per il completamento dei lavori non è ancora chiara.

Snodo cruciale

Si tratterà di un problema soprattutto per l’industria automobilistica, per il settore delle attrezzature agricole e per quello edile. Baltimora infatti è il porto sulla costa orientale degli Stati Uniti che gestisce il maggior numero di navi roll on/roll off, cioè quelle progettate per spostare carichi su ruote. Il porto dispone di attrezzature speciali e personale addestrato per la movimentazione di questi prodotti e, cosa fondamentale, si trova a breve distanza dai centri più popolati della costa e dal Midwest, una regione a trazione agricola. L’anno scorso dal porto della città sono transitate quasi 850mila tra automobili e autocarri leggeri, oltre a 1,3 milioni di tonnellate di macchine agricole ed edile.

Fortunatamente per il settore della logistica, esistono percorsi alternativi sia per le navi che per i camion che passano dal fiume. Ci sono due tunnel che attraversano il Patapsco e potrebbero trasportare alcune delle merci e delle persone che un tempo transitavano per il Francis Scott Key Bridge. I porti vicini, tra cui Norfolk in Virginia, Philadelphia in Pennsylvania e Savannah in Georgia, dovrebbero inoltre essere in grado di accogliere molte delle merci solitamente gestite da Baltimora.

Ma più tempo sarà necessario per risolvere la situazione, più il quadro delle spedizioni è destinato a complicarsi. Le navi trasportano grandi quantità di merci voluminose e pesanti attraverso gli oceani sono relativamente lente. Questo fa sì che le modifiche alle rotte e alle destinazioni possono aggiungere molto tempo ai viaggi. Se un’imbarcazione trasporta carichi diversi destinati a una serie di settori diversi, un ritardo lungo il percorso diventa un problema per molte persone.

Fonte : Wired