Israele richiama ambasciatore all’Onu e accusa: “450 impiegati palestinesi dell’Unrwa sono di Hamas”

Conflitto Israelo-Palestinese

Il governo israeliano ha richiamato il suo ambasciatore all’Onu, accusando l’organizzazione di  “silenzio” sulle violenze sessuali attribuite ad Hamas durante gli attacchi terroristici del 7 ottobre scorso, mentre l’esercito ha accusato l’Unrwa di avere tra le sue fila oltre 450 terroristi legati ad Hamas.

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Ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan

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Offensiva diplomatica israeliana all’Onu dopo la condanna unanime delle Nazioni Unite per la strage di palestinesi durante una consegna di aiuti a Gaza. Il governo israeliano infatti ha richiamato il suo ambasciatore all’Onu, accusando l’organizzazione di  “silenzio” sulle violenze sessuali attribuite ad Hamas durante gli attacchi terroristici del 7 ottobre scorso, mentre l’esercito ha accusato l’Unrwa di avere tra le sue fila oltre 450 terroristi legati ad Hamas.

Il Ministro degli Esteri israeliano oggi infatti ha annunciato di aver richiamato l’ambasciatore all’Onu per protesta contro la mancata condanna degli stupri avvenuti durante l’assalto e il rapimento degli israeliani da parte dei miliziani di Hamas. “Ho ordinato al nostro ambasciatore all’Onu, Gilad Erdan, di ritornare in Israele per consultazioni immediate in seguito al tentativo di mettere a tacere le informazioni sugli stupri di massa commessi da Hamas e dai suoi collaboratori il 7 ottobre”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Israel Katz, aggiungendo. “Nonostante l’autorità conferitagli, il Segretario generale dell’ONU non ha ordinato la convocazione del Consiglio di Sicurezza alla luce dei risultati, per dichiarare Hamas un’organizzazione terroristica e imporre sanzioni ai suoi sostenitori. non sono le prodighe. Chi ha fatto del male alle nostre figlie pagherà”.

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“L’ultimo rapporto Onu descrive dettagliatamente le atrocità commesse da Hamas il 7 ottobre, inclusi omicidi di massa, stupri e reati sessuali sistematici. Eppure c’è silenzio da parte del presidente Antonio Guterres. È tempo di agire. Hamas deve essere riconosciuto a livello globale come entità terroristica, e le nazioni che lo sostengono devono essere etichettate come sponsor del terrorismo. L’allontanamento dell’UNRWA da Gaza è imperativo e il rilascio immediato degli ostaggi deve essere una priorità” ha dichiarato ancora Katz.

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Idf: “Oltre 450 terroristi impiegati a Gaza dall’Unrwa”

Proprio l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi sembra essere nel mirino di Israele. Il portavoce militare israeliano infatti ha affermato che, da informazioni di intelligence, oltre 450 impiegati dell’Unrwa “appartengono a organizzazioni terroristiche della striscia di Gaza, in particolare a Hamas”. Il portavoce ha divulgato due conversazioni telefoniche, registrate durante i massacri del 7 ottobre. Una delle voci appartiene a Yusef al-Hawajara, insegnante dell’Unrwa ai Deir el-Balah, l’altra a Mamduh Alkali, “un terrorista della Jihad islamica” maestro in una scuola elementare. “Sono dentro, con gli ebrei. Abbiamo donne ostaggi, ne ho catturata una”, dice uno di loro.

Kamala Harris: “Serve tregua immediata a Gaza”

Intanto la comunità internazionale, compresi gli Usa, spinge per un cessate il fuoco al più presto anche se la tregua si è allontanata dopo che Israele ha disertato i colloqui in Egitto, affermando che Hamas non aveva fornito un elenco degli ostaggi ancora vivi. “Ci deve essere un cessate il fuoco immediato per almeno le prossime sei settimane” ha dichiarato la vicepresidente americana Kamala Harris affermando che la gente a Gaza “sta morendo di fame” ed esortando Israele ad “aumentare in modo significativo il flusso di aiuti” nella zona.

“Mi unisco all’appello del vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris per un immediato cessate il fuoco a Gaza. Non ci dovrebbero essere ostacoli per una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in tal senso. Harris ha giustamente affermato che troppe persone sono state uccise e ha esortato Israele a consentire un accesso umanitario senza ostacoli. È ora che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite agisca” ha dichiarato invece l’alto rappresentante Ue Josep Borrell.

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Fonte : Fanpage