Bonus gita scolastica, come richiederlo

Arriva il bonus gita scolastica. Le famiglie con reddito Isee fino a 5mila euro potranno richiedere un contributo di 150 euro per ogni figlia o figlio iscritti alle scuole secondarie di secondo grado, cioè le superiori, per sostenere le spese relative ai viaggi di istruzione e visite didattiche. La domanda dovrà essere presentata entro il 15 febbraio 2024 sulla piattaforma Unica per i servizi scolastici digitali.

Il ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione 50 milioni di euro di copertura finanziaria per il progetto bonus gita scolastica. Le risorse stanziate dovrebbero essere sufficienti a garantire il contributo economico ai circa 330mila nuclei familiari con minori a carico presenti in Italia, con un reddito Isee fino a 5mila euro. Come evidenziato dall’ultimo rapporto Isee del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, la maggior parte di queste famiglie si trova nel Mezzogiorno, circa il 36%, contro il 24% di quelle del Centro Nord.

Grazie a un accordo con l’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps), l’Isee sarà verificato automaticamente dalla piattaforma Unica, semplificando in questo modo la procedura di accesso al contributo sia per le famiglie che per dirigenti e segreterie scolastiche degli istituti di istruzione superiore. Sarà comunque necessario aver compilato la dichiarazione sostitutiva unica sul portale Inps, così da ottenere un’attestazione Isee valida per il 2024.

Se non è stato possibile compilare la dichiarazione nei tempi previsti, il sistema farà fede all’Isee attestato nel 2023. Il contributo, pari a 150 euro, potrà essere richiesto per tutti i minori a carico iscritti alle scuole secondarie di secondo grado, quindi si ha diritto a ricevere 150 euro per ogni figlio o figlia.

Poche risorse

Per il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, l’esperienza dei viaggi di istruzione e delle uscite didattiche rappresenta un momento importante nel percorso formativo di studentesse e studenti, un contributo per la loro crescita culturale, la socializzazione e l’arricchimento delle competenze. Questa iniziativa punta a far sì che i giovani in condizioni di svantaggio economico possano partecipare a queste esperienze fondamentali, uno strumento che promuove l’uguaglianza di accesso alle opportunità educative”.

Tuttavia, come riporta il portale dedicato alla scuola, Skuola.net, il contributo ministeriale è in realtà piuttosto basso rispetto ai costi sempre crescenti richiesti per partecipare a un viaggio di istruzione. I dati indicano come, per una gita di 3 giorni in Toscana da un liceo del Lazio, siano necessari più di 300 euro solo per viaggio e pernottamento, con tutti i pasti a carico di studenti e studentesse.

Mentre per i viaggi di più giorni o all’estero, i prezzi possono arrivare fino ai 1.000 euro. Responsabile di questa situazione è il grave aumento dei prezzi degli affitti e dei trasporti. Così, a ben vedere, il contributo avrà un peso reale sulle visite didattiche di un giorno, mentre risulta ancora troppo leggero per concedere alle famiglie di poter assicurare in tranquillità un viaggio di istruzione ai propri figli o alle proprie figlie.

Fonte : Wired