Bufera sull’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, adesso due milioni di persone sono a rischio

Non si placa la tempesta che ha travolto l’organizzazione Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Dopo le accuse di complicità di alcuni dipendenti con Hamas e il coinvolgimento nel massacro del 7 ottobre, non è bastato allontanare i sospettati e avviare un’indagine: dopo gli Usa, anche Italia, Germania, Canada, Gran Bretagna, Finlandia, Australia e Olanda hanno deciso di congelare i propri finanziamenti all’agenzia. Adesso c’è il rischio paralisi per l’agenzia, con gravi conseguenze per i civili assistiti. Sul fronte delle indagini, è emerso che uno dei sospettati è morto.

“A rischio due milioni di persone”

L’Unrwa è finanziata quasi interamente da contributi volontari degli Stati membri delle Nazioni Unite e quindi lo stop all’erogazione delle risorse ne mette a rischio l’attività.L o stesso direttore Philippe Lazzarini ha anticipato lo stop alle operazioni per la distribuzione di aiuti da cui due milioni di persone a Gaza dipendono: “Nove Paesi hanno sospeso provvisoriamente i loro finanziamenti all’Unrwa. Queste decisioni minacciano la nostra opera umanitaria nella regione, incluso e in modo particolare nella Striscia di Gaza. I palestinesi di Gaza non avevano bisogno di questa ulteriore punizione collettiva”.

Da qui l’appello del capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ha chiesto agli stati donatori di “garantire la continuità” dell’agenzia. “Pur comprendendo le loro preoccupazioni – io stesso sono rimasto inorridito da queste accuse – mi rivolgo fortemente ai governi che hanno sospeso i loro contributi, almeno, per garantire la continuita’ delle operazioni dell’Unrwa”, ha affermato Guterres.

Il proseguimento delle operazioni dell’Unrwa, ha spiegato ancora Guterres, sono “essenziali per due milioni di persone. Due milioni di civili a Gaza dipendono dall’assistenza dell’Unrwa per la loro sopravvivenza quotidiana, ma gli attuali finanziamenti dell’Unrwa non le permetteranno di soddisfare tutti i bisogni a febbraio. Le presunte azioni spregevoli di questi dipendenti devono avere delle conseguenze. Ma le decine di migliaia di uomini e donne che lavorano per l’Unrwa, molti dei quali in situazioni tra le più pericolose per gli operatori umanitari, non dovrebbero essere penalizzati. I bisogni urgenti delle popolazioni disperate di cui si prendono cura devono essere soddisfatti”, ha aggiunto. 

I dipendenti Onu accusati di essere complici di Hamas

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha reso noto che dei 12 membri dello staff dell’Unrwa accusati di essere coinvolti nella strage compiuta in Israele da Hamas il 7 ottobre, nove sono stati licenziati, uno ucciso e le identità  di altri due sono ancora “in fase di chiarimento”. Guterres ha assicurato che l’organo di supervisione delle Nazioni Unite ha già avviato un’inchiesta e che è imminente una revisione indipendente dei fatti.

Fonte : Today