Iron Maiden, Bruce Dickinson sulla professione da pilota: “Richiede delle responsabilità, bisogna porsi dei limiti”

Per molti anni, oltre a guidare gli Iron Maiden sul palco con la sua potenza vocale e la sua presenza scenica, Bruce Dickinson ha anche portato la band in giro per il mondo, pilotando di persona l’aereo privato Ed Force One che trasportava il palco, la crew, i tecnici, i suoi compagni di band Steve Harris, Nicko McBrain, Janick Gers e Adrian Smith.

Da sempre appassionato di aviazione, Bruce Dickinson ha preso il brevetto negli anni 90, è stato per cinque anni un pilota della compagnia di aviazione britannica Astraeus, ha fondato la società di servizi e manutenzione Cardiff Aviation nel 2012 e ha fatto diversi voli speciali importanti. Nel 2008 si è seduto ai comandi di un aereo militare per riportare un gruppo di piloti della RAF in Inghilterra dopo una missione in Afghanistan e anche 180 turisti britannici rimasti bloccati in Egitto dopo il fallimento della compagnia XL Airways Uk. Nel 2007 e nel 2010 invece ha portato le squadre di calcio Rangers FC e Liverpool a giocare delle partite in trasferta in Israele e in Italia.

Oggi, a 65 anni, ha smesso di pilotare attenendosi alle regole della Federal Aviation Administration che stabilisce questa età come limite massimo. Non esistono limiti di età per i piloti di voli privati e anche dell’aviazione militare e per Dickinson può essere un fattore di rischio. «È un lavoro stancante, devi superare dei testi fisici ed essere sempre in perfetta forma ma volare è una sensazione unica difficile da sostituire. Tanti piloti quando smettono non sanno più cosa fare» ha detto. «Nella mia famiglia c’è sempre stata una grande passione per il volo. Mio zio era nella RAF ma io da ragazzo pensavo di essere troppo stupido per diventare un pilota. Ero pessimo in matematica e mi sono laureato in storia, nessun laureato in storia è mai diventato un pilota figuriamoci una rockstar».

Bruce Dickinson che ha ricordato i suoi anni in volo, «La soddisfazione più grande è portare a termine il lavoro. Ma è una soddisfazione personale, interna. Quando atterri io passeggeri scendono e pensano alla loro giornata, il tuo compito è portarli a destinazione in sicurezza ed essere invisibile. È una cosa che mi piace molto perché è esattamente l’opposto di quello che faccio quando salgo sul palco con gli Iron Maiden».    

Fonte : Virgin Radio