Il cacciatore, ultimo giorno nelle sale: 5 segreti da scoprire prima di andare al cinema

Terminiamo oggi la nostra speciale programmazione sulle curiosità dal dietro le quinte de Il cacciatore, dato che il 24 gennaio rappresenta l’ultimo giorno in cui il capolavoro di Michael Cimino sarà disponibile nelle sale cinematografiche italiane nella nuova versione 4K distribuita da Lucky Red.

Prima di entrare in sala, ci sono infatti tanti altri segreti su Il cacciatore che dovete conoscere:

  • Dirigere un alce: il cervo a cui Michael permette di scappare in realtà è un alce. La troupe ha avuto parecchie difficoltà a convincere l’alce a guardare verso la cinepresa, poiché apparentemente l’animale era abituato ai rumori dell’uomo. Dopo diverso tempo, l’alce fu attratto dalla troupe quando qualcuno fuori campo sbadigliò rumorosamente.
  • Incidente diplomatico: Quando il film fu proiettato per la prima volta al festival di Berlino nel 1979 si verificò uno dei più grandi incidenti diplomatici causati da Hollywood, quando una delegazione di ospiti dell’Unione Sovietica lasciò la sala per protestare contro il modo in cui il film ritraeva il popolo del Vietnam. L’effetto domino che ne seguì portò all’uscita di spettatori cubani, tedeschi dell’est, bulgari, polacchi e cecoslovacchi, e addirittura due membri della giuria del Festival si dimisero in segno di solidarietà. Incredibilmente, nel corso della sua carriera Michael Cimino fu accusato di essere di destra per aver fatto Il cacciatore e di essere di sinistra per aver fatto I cancelli del cielo.
  • Il legame con Kramer contro Kramer: Meryl Streep era sentimentalmente legata al grande attore John Cazale durante le riprese de Il cacciatore, e rimase con lui fino alla sua morte. Dustin Hoffman sapeva di questa relazione, e offrì specificatamente il ruolo di Joanna Kramer in Kramer contro Kramer (1979) a Meryl Streep, perché sapeva che l’attrice avrebbe portato il suo dolore nel ruolo di una donna così vulnerabile. Alla fine, Meryl Streep vinse il primo Oscar per Kramer contro Kramer, in qualità di migliore attrice non protagonista: era la sua seconda nomination all’Oscar, dopo che la prima era arrivata proprio per Il cacciatore.
  • Tempo di Oscar: Il cacciatore è stato uno dei primi grandi film ad essere oggetto della cosiddetta ‘campagna promozionale per la stagione dei premi’. La prima proiezione di prova non andò benissimo, perché i produttori non sapevano come vendere al pubblico un film così duro, deprimente e anti-commerciale, e allora venne assunto come consulente il produttore veterano Allan Carr, che solo una sonante vittoria agli Oscar avrebbe convinto il pubblico ad andare a vedere il film al cinema. Venne organizzata un’uscita super-limitata in due sole sale verso la fine del 1978, per un pubblico esclusivo di critici e membri dell’Academy, che consentì al film di rientrare nel periodo di ammissibilità all’Oscar. Il film è stato poi ritirato dalla distribuzione, ad eccezione di alcune proiezioni su una rete via cavo destinata ai cinefili, e quando Il cacciatore ricevette il plauso della critica e nove nomination agli Oscar, ottenne finalmente un’ampia distribuzione e una campagna promozionale importante che ne sottolineò il successo artistico, portando il film ad un sostanziale successo di pubblico. Da allora è diventata una pratica standard distribuire film di alto profilo verso la fine dell’anno per aumentare le loro possibilità di vincere agli Oscar (che proprio quest’anno Oppenheimer ha sfatato).
  • L’ossessione di Michael Cimino per i dettagli: il regista Michael Cimino era ossessionato dai dettagli, e sul set de Il cacciatore ne diede la prova durante la scena del vestito da sposa macchiato di vino. Secondo la tradizione cristiana ortodossa russa, al centro del film, versare il vino sull’abito di una sposa è di cattivo auspicio, quindi Cimino era determinato ad inserire nel film questo momento premonitore e sottolinearne l’importanza con la miglior inquadratura possibile. Ordinò al reparto degli effetti speciali di creare una tazza che facesse cadere una goccia sul vestito della sposa, ma al momento di girare la scena la cosa non funzionò come sperava. Secondo quanto riferito, Cimino era letteralmente furioso e passò un intero giorno di riprese per quel dettaglio, della durata di circa due secondo nel film: riuscì a farcela mettendosi personalmente in piedi su una scala appena fuori dall’inquadratura, e facendo cadere un po’ di vino dall’alto sul vestito di Alda.

Per altri contenuti recuperate la seconda parte dei segreti dal set de Il cacciatore.

Fonte : Everyeye