Missili sull’hotel di civili e giornalisti: foto e video, il momento dell’attacco

Da Kharkiv, nel Nordest dell’Ucraina, il confine russo è lontano solo poche decine di chilometri. Gli ultimi due anni, con decine e decine di attacchi, sono stati un incubo infinito per la popolazione che è rimasta a vivere nella seconda città più grande del Paese dopo Kiev. Stanotte due missili russi hanno colpito un hotel, il Park, nel cuore della città. Da inizio 2024 gli attacchi russi sull’Ucraina si sono intensificati, e di molto.

Hotel colpito dai missili russi a Kharkiv: giornalisti feriti

Il governatore Oleh Synehubov ha detto che tra i feriti ci sono giornalisti turchi e che non c’era nessun soldato sul posto, solo 30 civili. Impossibile quindi definirlo “un obiettivo militare”. Due missili S-300 hanno colpito intorno alle 22:30 di ieri. Nelle ultime due settimane la Russia ha intensificato gli attacchi.

Uno dei feriti è “in condizioni molto gravi”, ha dichiarato Terekhov su Telegram.  Secondo Oleg Synegoubov, capo dell’amministrazione militare regionale di Kharkiv, i due missili russi S-300 hanno colpito l’hotel, situato nel quartiere Kyivsky, intorno alle 22:30. Nove degli undici feriti sono stati ricoverati in ospedale e due sono stati curati sul posto. Il ferito più grave è un uomo di 35 anni. Gli altri feriti sono tre uomini di età compresa tra 31 e 38 anni e sette donne di età compresa tra 23 e 71 anni. Il sindaco della città, Ihor Terekhov, citato dall’agenzia di stampa ucraina Unian, ha confermato che “non c’erano affatto militari” nell’hotel in quel momento. Anche diversi altri edifici, tra cui due blocchi residenziali, e automobili sono stati danneggiati dall’attacco, ha aggiunto il primo cittadino.

Video: il momento in cui l’hotel è colpito dai missili

Qui di seguito, il video del momento in cui i missile colpiscono l’hotel:

Il 31 dicembre scorso nell’attacco a un altro albergo, sempre a Kharkiv, era rimasta ferita una giornalista, più volte fixer per varie testate Rai.

Zelensky chiede più armi

Mercoledì il presidente Volodymyr Zelenskyj, in visita in Lituania, ha esortato gli alleati occidentali a fornire più armi di difesa aerea. La nazione baltica è tra i più fedeli alleati dell’Ucraina nel rafforzare la resistenza di Kiev: “I sistemi di difesa aerea sono ciò che ci manca di più. La lotta contro i droni. Sono felice che abbiamo stretto accordi con la Lituania e molti altri partner”, ha detto a Vilnius il presidente ucraino.

In Italia ieri la Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza che impegna il governo a continuare a sostenere l’Ucraina con nuove armi. Il Pd si astiene sul testo della maggioranza, da un lato non vuole marcare troppo le distanze da M5s, che da mesi cerca di intestarsi la battaglia pacifista, dall’altra non può sconfessare la linea fin qui sostenuta del sostegno anche militare a Kiev.

“Meloni preme su Orban per sbloccare gli aiuti”

Un pacchetto di aiuti dell’Ue del valore di 50 miliardi di euro per l’Ucraina è attualmente bloccato a causa del veto ungherese, mentre il Congresso americano, diviso, è in fase di stallo su una possibile nuova tranche di aiuti militari. Secondo quanto appreso da Bloomberg, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, starebbe tentando di convincere il premier ungherese, Viktor Orban, a revocare il veto al supporto dell’Unione europea all’Ucraina e a migliorare le relazioni con il presidente Volodymyr Zelensky. Stando alle fonti al corrente delle discussioni sentite dalla testata Usa, un accordo potrebbe aprire la strada all’adesione del partito di Orban, Fidesz, al Partito dei Conservatori e dei Riformisti europei (Ecr) di cui Meloni è oggi presidente.

Onu preoccupata per i prigionieri di guerra

Le Nazioni Unite restano molto preoccupate per i prigionieri di guerra rimasti nel conflitto ucraino. Lo ha dichiarato Rosemary DiCarlo, sottosegretario generale per gli Affari politici e di peacekeeping. “Siamo molto preoccupati per la situazione dei prigionieri di guerra rimasti”, ha dichiarato DiCarlo durante una riunione del Consiglio di Sicurezza. Allo stesso tempo, l’Onu ha elogiato il tanto atteso scambio di più di 200 prigionieri di guerra tra la Russia e l’Ucraina avvenuto a inizio 2024.

La guerra è arrivata al giorno numero 687. 

Fonte : Today