Infermiera trascinata per i capelli e presa a pugni in ospedale: “Adesso basta, serve l’esercito”

Strattonata, trascinata per i capelli e colpita con un violentissimo pugno al viso. Questa la “punizione” inflitta a un’infermiera in servizio al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli) dai parenti di un paziente. L’infermiera è stata aggredita per averli invitati ad allontanarsi dalla sala visite e spostarsi nella sala d’attesa per consentire ai medici di lavorare. 

La donna ha riportato la frattura dell’incisivo superiore destro mediale, l’infrazione delle ossa nasali, una ferita lacero contusa al labbro superiore, suturata con un punto riassorbibile, una vistosa tumefazione al lato destro del volto, una lombalgia post traumatica e un severo stato di agitazione psicomotoria. La prognosi è di 25 giorni salvo complicazioni.

Sul caso intanto indagano i poliziotti del commissariato di Castellammare di Stabia, che hanno acquisito i filmati del sistema di videosorveglianza interno all’ospedale e, in attesa della denuncia, stanno procedendo d’ufficio all’identificazione dell’aggressore.

“Siamo stanchi delle violenze – dice il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Giuseppe Russo – chiediamo l’immediata attivazione del drappello di polizia all’interno del presidio. Arrivati a questo punto la militarizzazione degli ospedali è l’unica strada percorribile. Ogni giorno gli operatori sanitari raggiungo il posto di lavoro per curare e non certo per rischiare la vita”.  

Di “escalation di brutali violenze contro gli infermieri” parla il sindacato Nursing Up, che avanza la richiesta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di un intervento dell’esercito, con la presenza dei militari negli ospedali.

Per il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma, le “aggressioni, rispetto al passato, si sono fatte più frequenti e brutali, e soprattutto prendono di mira, in modo a dir poco vile, le donne. È evidente che le leggi che ci sono servono davvero a poco. Parlano i fatti”. Secondo il sindacalista “la situazione, soprattutto nelle strutture sanitarie di regioni come la Campania, è diventata insostenibile. I nostri infermieri hanno paura, vivono letteralmente nel terrore. Chiediamo immediatamente l’intervento dell’esercito in realtà come l’Asl Napoli 1 e l’Asl Napoli 3, oppure ospedali a prova di bomba come il San Camillo e il Sant’Andrea di Roma.Chiediamo alla premier Meloni, così come avvenuto per il progetto Strade Sicure, di portare i militari all’interno degli ospedali. Siamo a un punto di non ritorno. Serve immediatamente la presenza dell’esercito”.  

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Fonte : Today