Marche: alla scoperta degli stupendi teatri di Pesaro e Urbino

Dodici gioielli – Un itinerario di 12 gioielli unici, diversissimi tra loro: comprendente il celeberrimo Teatro Rossini di Pesaro, il Teatro della Fortuna di Fano, il Sanzio di Urbino, i comunali di Cagli, Mombaroccio e Gradara. Ma anche il delizioso Teatro Apollo di Mondavio, l’Angel Dal Foco di Pergola, il Tiberini di San Lorenzo in Campo. Insieme al fascinoso (e restaurando) Teatro del Trionfo di Cartoceto, il minuscolo Perugini di Apecchio (42 posti, il più piccolo delle Marche) e l’incredibile Teatro della Rocca di Sassocorvaro, tornato allo splendore originario proprio quest’anno, dopo accurati lavori di ripristino. Simboli tutti di un’eccezionale cultura artistica e musicale tramandatasi nei secoli e del desiderio di autorappresentazione delle comunità. Questi teatri sono stati inseriti nella Tentative List dell’Unesco.

Teatro Tiberini – Nati su iniziativa privata fino ad acquisire, con la crescente domanda di spettacolo, rilevanza cittadina a inizi ‘800, i teatri della provincia di Pesaro e Urbino diventano, come in tutta la regione, strutture di uso pubblico, rilevanti come gli edifici religiosi e civili. Articolandosi in varie tipologie, attentamente descritte nel nuovo itinerario. C’è infatti, all’interno di palazzo della Rovere, il Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo con la sua caratteristica forma a U, completamente in legno, dai due luminosi ordini di palchi, gli incredibili affreschi e le vetrate d’entrata stile Liberty.

Teatri bomboniera – Ma anche l’Apollo di Mondavio, ricavato nel ‘700 da un’antica chiesa, vero mini-capolavoro architettonico: dove in un’armonia di spazi perfetta la platea occupa la navata, il palcoscenico l’abside e soffitto si ammanta di un velario azzurro a merletti, ricamati intorno a un Apollo musicante. La bellezza sposa poi lo spettacolo a Sassocorvaro, nel teatro-bomboniera della Rocca Ubaldinesca, a pianta rettangolare, realizzato nel salone più grande della fortezza quattrocentesca. Qui la volta a tutto sesto affrescata con putti e festoni, le decorazioni a finte arcate e, soprattutto, l’unico loggione sospeso a balconata lungo le pareti ne fanno un unicum assoluto, gioiello di grazia ed eleganza da 100 posti.

Cagli e Fano – Passando tra le tante strutture l’itinerario tocca poi il Comunale di Cagli, perfetto esempio di teatro all’italiana o a ferro di cavallo, con tre ordini di palchi e decorazioni eclettiche fin de siècle: perché l’aumento progressivo delle balconate laterali, veri status symbol del XIX secolo, richiedono ormai maggiore visibilità e un’ottima acustica. Ma anche quello della Fortuna di Fano, l’antica Fanum Fortunae dei Romani, scenografica sala all’italiana in sontuoso stile neoclassico, ospitata nel palazzo del Podestà e tornata a nuova vita nel 1998 dopo 54 anni di chiusura a causa delle devastazioni provocati dal secondo conflitto. 12 edifici distribuiti sull’intera provincia, tutti con una propria storia da raccontare, forti del loro ruolo centrale nel contesto dei piccoli borghi dell’entroterra.

Per maggiori informazioni: www.confcommerciomarchenord.it

Fonte : TgCom