Serie A, la nuova piattaforma anti pirateria attiva da Juventus-Napoli: ecco come funziona

Juventus-Napoli di venerdì 8 dicembre dovrà essere la prima partita di Serie A nell’era della nuova piattaforma “anti-pezzotto”. La Lega di Serie A è infatti decisa a fare un altro passo nella battaglia contro la pirateria online nel calcio. L’amministratore delegato della Serie Luigi De Siervo, aveva anticipato nei pmesi scorsi l’arrivo di un sistema in grado di arginare l’attività dei siti di streaming illegale e, ora, tutto sembra essere pronto per entrare in funzione. L’introduzione di una piattaforma simile è contenuta nel Decreto Legge Caivano, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 novembre. Lo prevede la legge 93 del 14 luglio 2023, secondo il lancio della piattaforma sarebbe dovuto avvenire entro 6 mesi dalla costituzione di un tavolo tecnico. Tuttavia, una serie di emendamenti hanno corretto il testo e, tra le varie modifiche apportate, c’è anche anche una riduzione dei tempi di lancio della piattaforma che da 6 sono passati a 3 mesi. L’attivazione della piattaforma è prevista dunque per il 7 dicembre, un giorno prima dell’attesa sfida di campionato tra Juventus e Napoli, valida per la quindicesima giornata del campionato di serie A.

Piattaforma anti-pirateria, come funziona?

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) ha condotto una serie di test sulla piattaforma, che si prevede possa bloccare gli indirizzi IP illegali entro mezz’ora dalla loro individuazione. Inoltre, consentirà alle autorità di risalire alle persone coinvolte nell’illecita fruizione dei contenuti. La novità più importante è quella legata alla possibilità di bloccare un indirizzo IP senza necessità di contraddittorio con il titolare, una procedura che fino a oggi era ritenuta impraticabile. Finisce dunque definitvamente l’era del pezzotto? Il tutto è ancora da valutare: infatti, bisogna sottolineare che l’efficacia di questa nuova piattaforma potrebbe essere limitata e non garantire gli effetti sperati (almeno nel brevissimo periodo): infatti, gli Internet Service Provider (ISP) possono aggirare i blocchi agendo sui DNS. Se questa potrebbe sembrare una soluzione sufficiente, c’è a dire che chi vuole eludere questi blocchi può continuare a farlo grazie all’uso di DNS alternativi.

Le altre incognite della piattaforma anti-pirateria

Nelle settimane che hanno preceduto questo lancio Agcom ha cercato di mettere a punto il sistema che, a livello di “segnalazione”, potrebbe essere pronto al 100%. Resta però un’incognita: bisogna capire, infatti, se i provider riusciranno entro il 7 dicembre a ultimare l’automatizzazione della procedura di blocco degli indirizzi IP fraudolenti. Visti i tempi ristretti, infatti, i provider potrebbero non aver assimilato completamente la procedura legata all’implementazione della piattaforma anti-pirateria. Inoltre, senza ulteriori test di verifica, la piattaforma rischia di poter mandare in tilt diversi siti. C’è da dire che la piattaforma anti-pezzotto risulta essere un sistema di protezione aggiuntivo per i broadcaster del campionato. La legge attualmente in vigore già prevede che i provider siano tenuti a rispondere in maniera tempestiva alle segnalazioni legate alla pirateria. Pertanto, non è da escludere che visto il poco tempo avuto per automatizzare la piattaforma, i blocchi possano avvenire manualmente.

Calcio e pirateria, cosa si rischia?

Ma cosa rischia chi continua a trasmettere e guardare il calcio in maniera illegale? Secondo gli ultimi dati, si stima che i danni causati dalla pirateria abbiano un valore intorno ai 350 milioni di euro. Per questo, il decreto legge Caivano prevede sanzioni fino a 15.493 euro e fino a 3 anni di reclusione per chi distribuisce contenuti illeciti. Tuttavia, le multe si sono rivelate deterrenti di poca efficacia per contrastare il fenomeno che può essere arginato con un solo sistema: il blocco delle trasmissioni.

Fonte : Wired