I funerali di Giulia Cecchettin

È il giorno dei funerali di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo (Venezia) uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, reo confesso e in carcere. Le esequie si sono celebrate oggi, martedì 5 dicembre, nella basilica di Santa Giustina a Padova. Poi la salma di Giulia riposerà a Saonara, comune in provincia di Padova, poco distante dalla madre Monica, scomparsa appena un anno fa. C’è stata una grande partecipazione, con migliaia di persone presenti nell’area di Santa Giustina e parte di Prato della Valle (la piazza più grande della città). Negli spazi antistanti la basilica e in Prato della Valle sono stati collocati i maxischermi. I funerali sono stati celebrati dal vescovo di Padova, Claudio Cipolla. La cerimonia, cominciata intorno alle 11, è stata trasmessa in diretta tv su Rai 1, Canale 5 e altre emittenti. In rappresentanza del governo c’era Carlo Nordio, ministro della giustizia.

I funerali di Giulia Cecchettin oggi a Padova

Alle 10.50 il carro funebre con il feretro di Giulia Cecchettin è arrivato all’esterno della basilica di Santa Giustina: una bara bianca, coperta di rose bianche, che è stata accolta dall’applauso sommesso delle migliaia di persone presenti sul sagrato. Poi l’ingresso nella basilica, dove sono presenti oltre 1.200 persone per l’ultimo saluto alla studentessa, e per stringersi al papà Gino Cecchettin, ai fratelli Elena e Davide, alla nonna e agli zii di Giulia. Tutti i familiari indossano un fiocco rosso. Nella basilica ci sono le corone funebri del presidente della Repubblica, della presidente del Consiglio dei ministri e dei presidenti di Camera e Senato.

funerali giulia cecchettin screenshot la7-2

“Per sette giorni avremmo sperato di avere notizie diverse, invece siamo qui – ha detto il vescovo Cipolla nell’omelia -. Abbiamo bisogno di parole e gesti di sapienza per non restare intrappolati nella tragedia che si è consumata, per trovare anche un solo spiraglio di luce. Il sorriso di Giulia mancherà a tutti, al papà Gino, alla sorella Elena, al fratello Davide”. Il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, ha rivolto un pensiero anche a Filippo Turetta, in carcere con l’accusa di aver ucciso la sua ex fidanzata. “Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia – ha detto il vescovo nell’omelia -. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con sé stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti, soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita”.

La folla all'esterno della basilica a Padova - Foto da video diretta SkyTg24

È stata Giulia Zecchin, 22 anni, migliore amica di Giulia, a leggere la prima lettura durante il funerale. La famiglia ha voluto che venisse data lettura di un passo dal libro del profeta Isaia. “Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, un virgulto – recita l’incipit – germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore”. C’è attesa soprattutto per le parole che pronuncerà papà Gino, che si è preparato un discorso scritto per non cedere all’emozione mentre dirà addio alla figlia. “Abbiamo scelto una chiesa grande – ha detto l’uomo domenica scorsa – affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione. Abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio”. “Fare rumore” perché Giulia Cecchettin non sia solo un numero, la vittima numero 105 di femminicidio nel 2023: questo è l’invito che arriva dalla famiglia, ma anche dal governatore Luca Zaia, che ha proclamato il lutto cittadino in tutta la regione Veneto.

Un momento del funerale - Foto LaPresse

Lezioni sospese oggi all’università di Padova, dove Giulia era studentessa laureanda in ingegneria biomedica. In segno di lutto la rettrice Daniela Mapelli ha disposto, fino alle ore 14, la sospensione delle lezioni e per tutto il giorno l’esposizione delle bandiere a mezz’asta.

La basilica di Santa Giustina a Padova

La gigantografia di Giulia, rimasta esposta in queste settimane davanti al municipio di Vigonovo, è stata portata nella basilica padovana, che è tra l’altro il più antico luogo di culto della città e una delle più grandi della cristianità. Ritrae la giovane con un vestito rosso, sorridente, in altalena.
Funerali di Giulia Cecchettin a Padova nella basilica di Santa Giustina

A Padova le vie del centro attorno a Santa Giustina e Prato della Valle questa mattina sono blindate, chiuse al traffico e off limits per ogni attività commerciale. Il governatore Zaia ha detto: “Faccio un appello ai veneti: diamo un segnale durante le esequie di Giulia. Chi può abbassi la serranda, chi può spenga le luci alle 11, per 5, 10 minuti o anche per un’ora”.

Filippo Turetta in carcere: l’incontro con i genitori e le ammissioni

Nel carcere di Verona, intanto, Filippo Turetta gode dei diritti riconosciuti a tutti i detenuti, e può quindi guardare anche la tv. Motivo per cui, se lo vorrà, spiegano fonti qualificate all’Ansa, nulla vieta che possa assistere alle dirette televisive che trasmettono i funerali di Giulia Cecchettin a Padova, la città dove entrambi studiavano ingegneria biomedica. Il ragazzo ha rivisto i genitori, Nicola Turetta ed Elisabetta Martini. Si sarebbero dovuti incontrare qualche giorno fa, poi la visita era stata rimandata perché né lui né loro erano pronti. Alla fine è successo domenica 3 dicembre, quando per Turetta – 21 anni – scattava l’ottavo giorno nel carcere Montorio di Verona, dove si trova con l’accusa di omicidio aggravato e sequestro di persona per aver ucciso, come ha confessato, la sua ex fidanzata.

Filippo Turetta esce a bordo di un'auto dei carabinieri dall'aeroporto di Venezia. LaPresse

Il colloquio con i genitori è durato circa un’ora. Ci sono state lacrime e abbracci, secondo quanto si è appreso. “Grazie per essere venuti da me”, avrebbe detto Turetta che, sin da quando era stato estradato in Italia, continuava a chiedere di poterli vedere. Stando a quello che è emerso, Turetta avrebbe ripetuto ai genitori le parole già usate con i magistrati: “Devo pagare tutto fino alla fine, ho fatto qualcosa di terribile, ho perso la testa, ma non volevo e so che non potrete mai perdonarmi”. Loro sono andati via dal carcere in lacrime, ringraziando gli agenti della polizia penitenziaria per il loro lavoro di custodia, e hanno promesso al figlio che torneranno.

Qualche giorno fa Turetta è stato sentito dagli inquirenti per nove ore. Al momento non sono programmati altri interrogatori: i magistrati hanno ritenuto esaustivo quanto è emerso finora. Lui ha detto di aver “perso la testa” quella sera di sabato 11 novembre. Giulia Cecchettin gli aveva detto ancora una volta che la loro relazione era finita. Lui avrebbe dovuto smetterla di seguirla, i ricatti psicologici dovevano finire. Turetta avrebbe detto che era “ossessionato” da lei, che la voleva “solo per sé” e che non accettava la fine della storia.

Con la premeditazione o altre aggravanti – come la crudeltà o i motivi abietti – la pena massima per Turetta passerebbe da trent’anni, ossia quella delle imputazioni attuali, all’ergastolo. L’autopsia sul corpo della ragazza ha confermato che è morta per emorragia: circa venti le coltellate inferte da Turetta, di cui una al collo giudicata fatale.

Continua a leggere su Today.it…

Fonte : Today