Iggy Pop racconta il grande affetto per Kurt Cobain: “Era un signor nessuno che ha conquistato il mondo toccandone le ferite”

Iggy Pop è stato uno dei punti di riferimento di Kurt Cobain per il suono, l’estetica e l’atteggiamento punk rock. Nella lista dei suoi cinquanta album preferiti di sempre, pubblicata nel 2002 nel libro Diari che raccoglie tutti i suoi quaderni, fogli, appunti e diventata un culto assoluto per capire la sua personalità e rivedere la storia del rock da una prospettiva indie radicale, al primo posto c’è proprio Iggy con gli Stooges e il loro terzo album Raw Power, davanti a Surfer Rosa dei Pixies e The Pod delle Breeders.

La corsa verso l’abisso di Iggy Pop, l’autenticità e il furore degli Stooges, la ribellione e l’ironia dell’Iguana sono un esempio per Kurt Cobain, prima e dopo il successo dei Nirvana. Il suo talento e la sua verità erano talmente grandi da affascinare lo stesso Iggy Pop: «Nel 1990 abitavo a New York e un amico mi ha detto: c’è una band che dovresti andare a vedere suonare. Erano i Nirvana» ha raccontato Iggy, «Non avevano ancora nessuna delle canzoni che li hanno resi famosi ma il loro cantante aveva qualcosa nella voce, cantava come un piccolo diavolo indemoniato. Mi ha colpito, ho pensato: mi sta dicendo qualcosa».

Iggy riconosce subito quello che rende Kurt Cobain speciale. «I Nirvana avevano una vibrazione unica. Poco dopo li ho visti sulla copertina di tutte le riviste e tutti li adoravano». Nella stessa intervista, Iggy Pop ha dato la sua interpretazione della storia dei Nirvana, parlando dall’alto della sua esperienza nel mondo del music business e senza trattenersi: «Il loro primo album Bleach era esattamente quel tipo di album che le case discografiche pubblicano dicendo: fa schifo, non ce ne frega niente ma buttiamolo là fuori e vediamo se riusciamo a farci dei soldi. I Nirvana non se ne sono accorti, ma io l’ho visto chiaramente. E poi quando sono esplosi li hanno sfruttati». Iggy Pop ha sempre usato parole di grande affetto per Kurt CobainPotevi annusare il talento sul suo corpo. Era un signor nessuno che ha conquistato il mondo toccandone le ferite» ha detto una volta) e coerentemente con il suo stile non ha avuto paura  di dire quello che pensa sulla sua tragica fine:

«È una cosa terribile che questo ragazzo non abbia potuto vivere la vita che voleva e godersi più a lungo il suo tempo su questa terra. La colpa è delle persone che aveva intorno, e non parlo solo di sua moglie ma di tutto il mondo che lo circondava. Ha fatto troppi soldi troppo in fretta, valeva troppo per troppe persone e per questo doveva morire. È così che funziona, e non è bello. È tutto quello che ho da dire al riguardo».

Fonte : Virgin Radio