Pipistrello, una specie che per accoppiarsi usa il pene come un braccio

Il mistero è stato finalmente svelato grazie a un appassionato di pipistrelli che è riuscito a filmarli da vicino nella soffitta di una chiesa nel sud dei Paesi Bassi. L’uomo in questione, un pensionato, ha inviato diversi video a uno scienziato dell’Università di Losanna, Nicolas Fasel, che con il suo team di biologi conduce ricerche sull’Eptesicus serotinus da anni.

Tramite i video, Fasel ha potuto documentare come avviene effettivamente l’accoppiamento del serotino. Il maschio tiene la femmina per la nuca e con il pene rimuove la membrana che riveste la vagina. I due si uniscono in una sorta di lungo abbraccio senza che avvenga alcuna penetrazione. Lo sperma rimane all’interno della membrana per la successiva inseminazione. Questo meccanismo è simile al “bacio cloacale” tra gli uccelli, sebbene sia inedito nei mammiferi.

Il team ha registrato un totale di 93 atti di accoppiamento. La metà di quelli registrati è durata meno di 53 minuti, mentre l’episodio più lungo ha raggiunto ben 12,7 ore. Fasel ha ipotizzato che le femmine di pipistrello usino la loro ampia cervice per immagazzinare e trattenere lo sperma di diversi maschi per mesi, finché non scelgono con quale accoppiarsi.

Il fatto che l’organo eretto sia sette volte più lungo e largo della vagina solleva diversi dubbi sulla sua possibile funzione […] In queste condizioni, il pene non può penetrare nella vagina, quindi l’accoppiamento per contatto diventa l’unica opzione“, spiega l’articolo pubblicato su Current Biology. Sebbene non esistano altri casi documentati di un accoppiamento che avviene in queste modalità, Fasel ipotizza che possano esistere altre specie che lo praticano.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired en español.

Fonte : Wired