Cinque giorni dopo il suo licenziamento, Sam Altman è di nuovo l’amministratore delegato di OpenAI, l’azienda di San Francisco che ha creato ChatGpt.
L’imprenditore, che ha contribuito alla fondazione di OpenAI nel 2015, ha avuto la meglio sui membri del consiglio di amministrazione che lo avevano rimosso, a sorpresa, il 17 novembre scorso.
“Abbiamo raggiunto un accordo preliminare con Sam per tornare a OpenAI come Ceo – si legge in un post dell’azienda sul social network X – con un board iniziale formato da Larry Summers, Adam D’angelo e Bret Taylor (che avrà la carica di presidente). Stiamo lavorando ai dettagli. Grazie per la pazienza che avete avuto per tutto questo”.
Anche Sam Altman ha commentato su X il suo ritorno: “Amo OpenAI e tutto ciò che ho fatto nei giorni scorsi è stato al servizio del team e della sua missione. Con il nuovo consiglio di amministrazione e con il sostegno di Satya [Nadella, il Ceo di Microsoft], non vedo l’ora di tornare a OpenAI e costruire la nostra forte partnership con Microsoft”.
Il nuovo corso ha l’approvazione di Microsoft, che nella tecnologia di OpenAI ha investito finora 13 miliardi di dollari.
L’azienda di Redmond nei giorni scorsi aveva offerto a Sam Altman e all’ex presidente di OpenAI, Greg Brockman, la guida di “un nuovo team di ricerca sull’IA avanzata”. Una mossa che aveva gettato nel panico i dipendenti di OpenAI, pronti a dimettersi in massa se Altman non fosse tornato “a casa”.
Satya Nadella, il Ceo di Microsoft, ha scritto su X che i cambiamenti in seno al board “sono incoraggianti” e che questo “è un primo passo essenziale verso una gestione dell’azienda più stabile, più efficace e meglio informata”.
Nadella era stato informato della rimozione di Altman da parte del vecchio board soltanto quando la decisione era stata ormai presa. Microsoft non aveva un posto nel vecchio consiglio di ammministrazione. Mentre è molto probabile che in futuro avrà un suo rappresentante.
Intanto nella sede di OpenAI, a San Francisco, si fa festa per il ritorno di Sam Altman e Greg Brockman, come testimonia una foto condivisa da quest’ultimo sui social.
Fonte : Repubblica