Hamas e Israele negoziano estensione tregua

Le notizie di oggi: in un incontro a Busan i governi di Cina, Giappone e Corea del Sud studiano una strada per riavviare la collaborazione dopo un periodo di forti tensioni. Pechino avvia un’inchiesta su una delle più importanti banche ombra del Paese. In cinque anni l’India ha aumentato di quasi il 23% la produzione di latte. Il Golfo del Bengala ha ospitato le esercitazioni comuni fra eserciti di India e Russia. Ašgabat ha iniziato a distribuire le razioni di farina a basso costo.

ISRAELE-PALESTINA
Hamas e Israele stanno negoziando per estendere la tregua in corso e l’accordo sugli ostaggi oltre il periodo iniziale di quattro giorni. Ad ha annunciarlo è stato il gruppo terroristico domenica sera. Il cessate il fuoco temporaneo attualmente dovrebbe terminare lunedì sera, al fine di garantire il rilascio di altri prigionieri della sicurezza palestinese imprigionati da Israele. L’accordo prevede anche che entrambe le parti possano concordare di estendere la tregua di un ulteriore giorno per ogni 10 ostaggi liberati dopo i 50 iniziali, per un massimo di 100. Finora, 39 ostaggi israeliani e 117 prigionieri palestinesi sono stati rilasciati nell’ambito dell’accordo, senza contare un uomo israelo-russo e 19 cittadini stranieri liberati da Gaza separatamente dall’accordo Israele-Hamas.

CINA-GIAPPONE-COREA DEL SUD
In un vertice dei ministri degli Esteri tenutosi a Busan Cina, Giappone e Corea del Sud hanno concordato di riavviare la cooperazione e aprire la strada a un incontro tra i capi di governo. Si tratta di una nuova mossa per allentare le tensioni tra i vicini asiatici. Pechino, Seoul e Tokyo avevano concordato vertici annuali a partire dal 2008 per rafforzare gli scambi diplomatici ed economici, ma le divergenze e la pandemia COVID hanno interrotto il piano, con l’ultimo incontro dei tre leader nel 2019. Nel corso del colloquio, durato 100 minuti, i ministri hanno concordato di far progredire la cooperazione in sei aree, tra cui la sicurezza, l’economia e la tecnologia.

CINA
Le autorità cinesi hanno avviato un’indagine su una delle più grandi banche ombra del Paese, che ha prestato miliardi a società immobiliari. Zhongzhi Enterprise Group (ZEG) ha un ramo di gestione patrimoniale che, al suo apice, avrebbe gestito più di mille miliardi di yuan (139 miliardi di dollari). L’inchiesta per “sospetti crimini illegali” arriva pochi giorni dopo che ZEG aveva dichiarato la propria insolvenza.

INDIA
La produzione di latte nel Paese è aumentata del 22,81% negli ultimi cinque anni. Lo ha reso noto il ministro indiano per la pesca, l’allevamento e il settore lattiero-caseario Parshottam Rupala che ha diffuso a Guwahati le statistiche zootecniche di base per il 2022-23. IL 15,72% del latte viene prodotto in Uttar Pradesh, è seguito dal Rajasthan (14,44%), dal Madhya Pradesh (8,73%), dal Gujarat (7,49%) e dall’Andhra Pradesh (6,70%).

RUSSIA-INDIA
Si sono tenute nel Golfo del Bengala le esercitazioni comuni delle marine militari di Russia e India per due giorni, con serie di assalti di artiglieria su obiettivi marittimi e aerei, allenamento al cambio delle riserve di bordo tra le due flotte, prove di atterraggio degli elicotteri indiani sulle navi russe e di assalto dei russi su navi corazzate indiane.

BIELORUSSIA
In Bielorussia è stato arrestato un altro sacerdote cattolico, il 48enne padre Vjačeslav Pjalinek, parroco dell’Esaltazione della Croce a Brest e già segretario dell’ex-nunzio a Minsk, l’attuale cardinale Claudio Guggerotti del Dicastero per le Chiese orientali, subito dopo la Messa mattutina, e gli sono stati requisiti telefoni e computer senza fornire alcuna spiegazione.

TURKMENISTAN
I negozi statali di Ašgabat hanno cominciato a distribuire le razioni di farina a basso costo secondo i nuovi sussidi decisi dal governo del Turkmenistan, per affrontare la profonda crisi economica che non accenna a risolversi, ma le forniture non sono bastate per tutti gli aventi diritto, che si erano ammassati fin dalla notte in coda per ottenere la parte spettante.

MALAYSIA – CINA – INDIA
Kuala Lumpur consentirà ai cittadini provenienti dalla Cina e dall’India di entrare nel Paese senza la necessità di un visto di ingresso per una permanenza massima di 30 giorni. Il provvedimento, annunciato ieri alla chiusura del congresso del Parti Keadilan Rakyat (PKR), dal premier Anwar Ibrahim, entrerà in vigore il 1 dicembre e rientra negli sforzi per promuovere turismo ed economia.

Fonte : Asia