Un’insolita ambientazione esotica per questo film di vampiri che vede fronteggiarsi John Forbes-Robertson e Peter Cushing, come Dracula e Van Helsing. Il professore si imbarca in un impegnativo viaggio in Cina per affrontare i sette leggendari vampiri d’oro che terrorizzano gli abitanti di un villaggio. Il valore aggiunto, oltre alle scene d’azione da film d’arti marziali, è la regia di Roy Ward Baker, che nella sua carriera firmò vari lungometraggi a soggetto vampiresco.
Lo sguardo che uccide (1964)
Christopher Lee e Peter Cushing come protagonisti, Terence Fisher alla macchina da presa, e il cult è fatto. La storia? Una riuscita, improbabile rivisitazione molto disinvolta della mitologia, con la gorgone che si aggira in una foresta tedesca ai primi del ‘900, pietrificando le vittime che hanno la sventura di incontrarla.
Exorcismus – Cleo, la dea dell’amore (1971)
Una riuscita variazione sul tema della mummia, realizzata da Seth Holt, talentuoso regista che attende ancora di essere scoperto e valorizzato. Il film, tratto dal Gioiello delle sette stelle, un romanzo di Bram Stoker, è un ottimo esempio di horror archeologico che testimonia la rinnovata vitalità dell’ultima fase della produzione cinematografica della Hammer. Holt morì prima che il film fosse concluso, e le ultime riprese furono realizzate da Michael Carreras.
Fonte : Wired