Alessandro Impagnatiello resta in carcere per l’omicidio di Giulia Tramontano: esclusa la premeditazione

Omicidio di Giulia Tramontano, ultime notizie

2 Giugno 2023

Il gip, nel convalidare il fermo e disporre la custodia cautelare in carcere per Alessandro Impagnatiello, ha escluso l’aggravante della premeditazione per l’omicidio di Giulia Tramontano, la sua fidanzata al settimo mese di gravidanza.

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Nel tardo pomeriggio, dopo l’interrogatorio di convalida di Alessandro Impagnatiello, è giunta la decisione: il gip, nel convalidare il fermo e disporre la custodia cautelare in carcere, ha escluso l’aggravante della premeditazione. Il 30enne barista è accusato di aver ucciso Giulia Tramontano, la sua fidanzata al settimo mese di gravidanza, accoltellandola più volte sabato sera scorso nel loro appartamento di Senago, nel Milanese.

L’interrogatorio di Alessandro Impagnatiello

Alessandro Impagnatiello, durante l’interrogatorio, aveva riferito “di aver agito senza un reale motivo perchè stressato dalla situazione che si era venuta a creare, menzionando tra l’altro, quale fonte di stress, non solo la gestione delle due ragazze ma anche il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza, per esempio sul luogo di lavoro“.

“Ha detto che ha fatto tutto da solo, non è stato aiutato da nessuno“, ha detto l’avvocato Sebastiano Sartori a Fanpage.it. “È molto provato, perché capisce meglio la situazione. Capisce che l’unico pentimento sia quello di togliersi la vita”. E ancora. “Nell’interrogatorio ha aggiunto altri particolari, non ha smentito quello che ha fatto”.

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La versione di Alessandro Impagnatiello

Alessandro Impagnatiello, in realtà, confessa l’omicidio non appena la scientifica porta allo scoperto alcune tracce di sangue sui gradini di casa: è tarda notte, tra mercoledì 29 maggio e giovedì 1 giugno. È in questo momento che indica dove trovare il corpo straziato della fidanzata Giulia: l’ha abbandonato vicino ad alcuni garage di via Monte Rosa, a Senago, a pochi passi dalla loro casa di via Novella.

Nel primo interrogatorio davanti alla pm di Milano Alessia Menegazzo l’indagato racconta poi la sua versione dei fatti: conferma di stare portando avanti due relazioni con due donne, la fidanzata (incinta al settimo mese) Giulia e una collega di lavoro 23enne. Racconta dell’incontro tra le due nel pomeriggio di sabato 27 maggio, davanti al bar dell’Hotel Armani dove lavora lui, e della lite furiosa con Giulia a casa poche ore dopo.

“Così ho ucciso Giulia Tramontano”: la ricostruzione del delitto nell’interrogatorio

Giulia morirà in quei momenti. “Lei si è ferita, allora per non farla soffrire l’ho accoltellata al collo”, racconterà. Tra le tante bugie, ancora una volta. “Ha affrontato la conversazione con me con toni normali, rassegnata”, dirà, anche se i toni delle loro chat sono ben diversi.

“Mi contestava i vari episodi che aveva appreso”, racconta il 30enne. Lei si trova in cucina a prepararsi la cena, lui è in sala. Giulia gli dice “che la vita per lei era diventata pesante e non riusciva più a vivere“, sostiene Alessandro. È in quel momento che la 29enne avrebbe iniziato “a procurarsi dei tagli sulle braccia“.

“A quel punto mi sono alzato dal divano cercando di avvicinarmi a lei ma lei mi diceva che non voleva più vivere”, continua Alessandro dicendo che la fidanzata si era già “inferta qualche colpo all’altezza del collo“. È in quel momento che avviene l’omicidio: “Arrivato vicino a lei, per non farla soffrire le ho inferto anche io tre o quattro colpi all’altezza del collo”. Lei “cerca di difendersi, muovendosi e divincolandosi, ma senza urlare“. Ma la versione non regge.

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Fonte : Fanpage