Tornare a camminare dopo essere rimasta paralizzata 5 anni fa a causa di un incidente. È accaduto a una giovane donna di 32 anni a cui è stato impiantato un neurostimolatore midollare. Un delicato intervento, il primo in Italia di questo tipo, eseguito dai neurochirurghi dell’Ospedale San Raffaele di Milano, che ha permesso alla paziente, vittima di un incidente sportivo che le ha causato una lesione midollare, di recuperare le funzioni motorie. Ed che ora è in grado di mantenere la stazione eretta e di camminare con l’ausilio di un deambulatore.
L’intervento innovativo
Come raccontano gli esperti, il neurostimolatore midollare impiantato sulla donna paralizzata è un dispositivo composto da due differenti parti: un supporto biocompatibile per 32 elettrodi che viene inserito nello spazio epidurale della colonna vertebrale, e un generatore di impulsi, simile ai pacemaker che vengono usati per le aritmie cardiache, inserito sotto la pelle a livello dell’anca.
Gli impulsi vengono erogati al midollo spinale da dove poi transitano ai nervi e ai muscoli. Una volta impiantato, tramite un delicato intervento neurochirurgico mini-invasivo durato 3 ore circa, il pacemaker è stato poi programmato per garantire l’attivazione coordinata di tutti i muscoli necessari per poter camminare. Il controllo delle funzioni dello stimolatore, invece, è possibile grazie a una serie di opzioni che possono essere scelte dalla paziente in base alle proprie necessità. La donna, fanno sapere gli esperti, sta ora seguendo un complesso percorso riabilitativo con ottimi risultati.
L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione degli ingegneri dell’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, rappresenta quindi un risultato promettente per i pazienti con lesioni midollari nelle stesse condizioni della giovane donna. “Stiamo conducendo un protocollo di ricerca clinica avanzata, coordinato dal mio collaboratore, dottor Luigi Albano, al termine del quale questo intervento potrebbe entrare nella pratica clinica corrente, offrendo una soluzione terapeutica ai pazienti con lesioni midollari”, ha concluso Pietro Mortini, primario di neurochirurgia e ordinario all’Università Vita – Salute San Raffaele che ha coordinato l’intervento. “Il prossimo passo sarà trattare anche lesioni del midollo spinale determinate da malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla, nei pazienti che verranno reclutati dall’Unità di neurologia dell’Irccs Ospedale San Raffaele, diretta dal professor Massimo Filippi”.
Fonte : Wired