Della violenza e del sangue, Quentin Tarantino ne ha fatto un marchio di fabbrica: il regista di Pulp Fiction e Kill Bill ci ha sempre abituati a regolamenti di conti non esattamente pacifici nei suoi film, e non ha mai avuto intenzione di chinare il capo davanti a chi lo accusava di essere diseducativo per gli spettatori più giovani.
Attualmente al lavoro su The Movie Critic, il regista che festeggia oggi i suoi primi 60 anni ha infatti più volte rispedito al mittente ogni accusa di questo stampo, ribadendo con convinzione di non credere che esista alcuna correlazione tra cinema violento e comportamenti violenti dei suoi spettatori.
“E se un bambino andasse a scuola dopo aver visto Kill Bill e cominciasse a fare a fette gli altri bambini? Sapete, credo che correrò questo rischio! I film violenti non rendono i bambini degli adulti violenti. Potrebbero renderli dei registi violenti, ma questa è un’altra storia. […] Kill Bill è un film violento, ma è un film di Tarantino. Non è che vai a un concerto dei Metallica e chiedi a quegli stro**i di abbassare il volume della musica” furono le parole del regista al riguardo.
Siete d’accordo con la visione di Tarantino della violenza sul grande schermo? Diteci la vostra nei commenti! Ecco, intanto, di cosa parla Cinema Speculation, il nuovo libro di Quentin Tarantino uscito in Italia da poche settimane.
Fonte : Everyeye