Internet Archive, è iniziato il processo contro la più grande biblioteca di internet

La situazione legale, tuttavia, è molto più complicata e dipende da come si interpretano i casi precedenti relativi alle regole del fair use negli Stati Uniti, che consentono di utilizzare materiale protetto da copyright senza autorizzazione. Da un lato, nonostante il riferimento degli editori ai “libri scansionati illegalmente“, i tribunali in determinate situazioni hanno tutelato il diritto di digitalizzare i testi senza autorizzazione. Una sentenza del 2014 ha infatti stabilito che il fair use ha coperto un progetto di Google Books e HathiTrust, che avevano scansionato un vasto numero di libri per creare un database con testo completo e ricercabile.

L’importanza della sentenza

Il verdetto potrebbe definire principi e ragionamenti più ampi e influenzare qualsiasi tentativo di riutilizzare i libri fisici. In tal senso, l’organizzazione per i diritti digitali Fight for the Future ha sostenuto Internet Archive con una campagna chiamata Battle for Libraries, evidenziando che il processo stia minacciando la possibilità di possedere le copie digitali dei libri. “Qualsiasi persona razionale può capire che le biblioteche che continuano a prestare e conservare libri nell’era digitale rappresentano un bene pubblico fondamentale“, ha dichiarato in un comunicato stampa Lia Holland, direttrice delle campagne e delle comunicazioni di Fight for the Future. 

Se Internet Archive dovesse perdere la causa, potrebbe trovarsi a dover pagare miliardi di dollari di danni. Questo potrebbe minacciare altre parti della sua attività, come la Wayback Machine, una risorsa archivistica che permette di archiviare pagine web. In ogni caso, si tratta di un caso potenzialmente storico per il diritto d’autore, e le argomentazioni di entrambe le parti saranno messe alla prova per la prima volta.

Spetta a un giudice federale, John Koeltl, stabilire se il prestito digitale dell’Internet Archive possa costituire una violazione del copyright. Durante la prima udienza, le domande di Koeltl ai rispettivi legali hanno suggerito che la risoluzione potrebbe essere meno immediata del previsto. La difesa dell’Internet Archive ha sostenuto che la digitalizzazione dei libri è un fair use e che gli editori non hanno ancora dimostrato di essere stati danneggiati dal prestito digitale: “Non c’è alcuna prova che gli editori abbiano perso un centesimo“. Durante le prime fasi della pandemia, inoltre, il settore dell’editoria ha registrato una domanda elevata e i ricavi sono aumentati in modo consistente, con un’impennata delle vendite di svariati miliardi di dollari, secondo quanto riportato da Publishers Weekly. Koeltl potrebbe decidere rapidamente, oppure potrebbe impiegare alcune settimane per emettere una sentenza. Dopodiché, entrambe le parti potrebbero ricorrere in appello e il caso potrebbe finire davanti alla Corte Suprema.

Fonte : Wired