E quel ragazzo con i capelli ossigenati e gli occhialini bianchi, che cantava prendendosela con una sua capricciosa amante, qualche anno dopo sarebbe stato in grado di scrivere una canzone bellissima del punto di vista di una donna. Enrico Ruggeri scrisse con Luigi Schiavone Quello che le donne non dicono per Fiorella Mannoia in occasione del Festival di Sanremo del 1987. Prima di affidarla alla Mannoia, si era pensato a Lena Biolcati o a Fiordaliso, ma si decise di affidarla alla cantante romana perché avrebbe dato più credibilità al brano. E così fu: la canzone vinse il premio della critica e andò subito in classifica dove rimase a lungo. La carriera della Mannoia decollò definitivamente, e l’anno dopo, al Festival, bissò il successo con un’altra canzone d’autore, Le notti di maggio, scritta dal grande Ivano Fossati. Nel corso degli anni la canzone è stata usata come sigla per diversi programmi tv e come colonna sonora per spot pubblicitari.
Almeno tu nell’universo (Mia Martini)
Il Festival di Sanremo del 1989 passerà alla storia per la vittoria di Anna Oxa e Fausto Leali con Ti lascerò, certo, ma non solo. È anche il festival di una di quelle canzoni che sarebbero rimaste per sempre, Almeno tu nell’universo, cantata da Mia Martini. Come certi amori, anche certe canzoni fanno dei giri immensi e poi ritornano: Almeno tu nell’universo è stata scritta da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio, ma nel lontano 1972, nella stessa settimana in cui scrissero Piccolo uomo. Lauzi voleva che fosse proprio Mimì a cantarla per prima e così aspettò fino al 1989. Nono posto a Sanremo e premio della critica, Almeno tu nell’universo è uno di quei momenti del festival che vanno ancora oltre la bellezza della canzone: è stato infatti il rientro sulle scene di Mia Martini dopo anni di assurdo ostracismo da parte del mondo dello spettacolo. E il trasporto con cui l’artista canta la canzone vuole davvero dire tante cose. A un certo punto sembrava che i discografici volessero affidare la canzone a Mietta, ancora sconosciuta, che rifiutò, e poi a Paola Turci. E, grazie all’interessamento di Adriano Aragozzini, allora patron del festival, abbiamo visto Mia Martini. Tra spot pubblicitari e un’onda lunga che non si è mai arrestata, Almeno tu nell’universo è diventata disco di platino nel 2021. E, a dimostrare come una grande canzone vada anche al di là dell’interprete, ascoltate anche la sorprendente versione di Elisa del 2003, incisa per la colonna sonora del film Ricordati di me di Gabriele Muccino.
E dimmi che non vuoi morire (Patty Pravo)
Fonte : Wired