In vista delle elezioni regionali nel Lazio del 12 e 13 febbraio, RomaToday ha deciso di intervistare Paolo Della Rocca della Lega, consigliere regionale uscente e candidato al consiglio in appoggio a Francesco Rocca per il centrodestra. Con lui, ex membro del Cda di Ater Roma e passato al partito di Matteo Salvini a novembre scorso. Qui di seguito una sintesi delle sue parole.
(riprese e montaggio di Veronica Altimari)
Della Rocca, cosa dovrebbe fare la Regione per affrontare il problema Ater, ente in gravi difficoltà economiche ma gestore di un ampio patrimonio immobiliare a Roma e provincia?
“Manca totalmente una riorganizzazione aziendale che vada ad incidere nei residui attivi del bilancio, accumulati negli ultimi 5 anni. Si tocca il miliardo di euro di buco di mancate entrate tra alloggi residenziali e attività commerciali. C’è un problema da affrontare radicalmente. E poi c’è la questione Imu: l’Ater a scopo sociale paga al Comune e allo Stato una tassa di 6/700 euro l’anno su un appartamento da cui entrano 600 euro l’anno. E questo ha fatto accumulare un debito nei confronti del Comune di circa 200 milioni”.
Piani di zona e opere urbanistiche: quali secondo lei le azioni necessarie per risolvere un problema ultradecennale del nostro territorio?
“La nostra proposta è di sostituirci all’intervento comunale. Il Comune mette a disposizione l’area ma tutto il resto deve restare in capo alla Regione, utilizzando i poteri sostitutivi. A fronte di questo va strutturato un ufficio di edilizia convenzionata molto più strutturato”.
Ater ed Erp dovrebbero passare sotto una gestione unica?
“Sono d’accordissimo. Va poi potenziata la realizzazione di alloggi popolari per affrontare l’emergenza abitativa”.
La Regione dovrebbe essere più partecipe nell’acquisire immobili che altrimenti finirebbero all’asta?
“Sono scelte politiche, l’assessore decidere se mettere o no in vendita un patrimonio, acquisito poi dai privati a prezzi irrisori. Non esistono altri motivi”.
Come mai ha scelto la Lega?
“Io sono stato eletto consigliere con FdI, sono stato sindaco per Palombara Sabina per dieci anni, Non ho trovato in FdI il confronto, la democrazia, il dibattito che c’era in Alleanza Nazionale. L’ho ritrovato nella Lega, dove c’è confronto dal ministro al responsabile regionale. Significa che è un partito, una comunità di persone che collaborano”.
Fonte : Roma Today