Netflix fa marcia indietro sullo stop alle password condivise (per ora)

Per quanto riguarda l’Italia, al momento la pagina del sito dedicata alla condivisione delle password riporta genericamente che “le persone al di fuori del tuo nucleo domestico dovranno usare un account proprio per guardare Netflix” e descrive la procedura e modalità di verifica dei dispositivi. Non risultano però informazioni sulla necessità di collegarsi al proprio account dalla posizione principale almeno una volta ogni 31 giorni, né sull’entrata in vigore delle nuove regole il prossimo marzo, come ipotizzato nei giorni scorsi.

Da quasi un anno Netflix sta sperimentando un nuovo approccio in Cile, Costa Rica e Perù per legare ogni profilo sulla piattaforma a un luogo fisico o a un “nucleo domestico e consentire ai dispositivi di accedere regolarmente all’account solo da quel luogo. Per farlo l’azienda ha dichiarato di utilizzare “indirizzi Ip, Id del dispositivo e attività dell’account” per stabilire da dove vengono visualizzati i contenuti in streaming. Una componente importante dell’iniziativa nei tre paesi è l’aggiunta di un meccanismo di condivisione a pagamento o per l'”aggiunta di un membro in più”, simile ai piani famiglia offerti da servizi di streaming come Spotify, attraverso i quali gli abbonati a Netflix possono pagare una tariffa ridotta per estendere ai membri della famiglia o ad amici l’accesso all’account condiviso con il proprio login.

Stando ai commenti fatti dai dirigenti di Netflix durante la recente conferenza stampa dell’azienda sembra che cambiamenti simili siano in arrivo anche in altri mercati, anche se non ci sono ancora dettagli su quali modifiche saranno introdotte in ogni paese.

Netflix è un’azienda che si è costruita grazie ai super fan ed è molto concentrata sui consumatori. Per loro quindi dare flessibilità nei casi limite è importante, e l’aggiunta di restrizioni potrebbe creare attrito“, spiega Jason Kint, amministratore delegato di Digital Content Next, un’organizzazione commerciale nel campo dei media digitali (e di cui è membro anche Condé Nast, editore di Wired). “Non vogliono avere detrattori che critichino il loro servizio. Ma alla fine si tratta sempre di decisioni commerciali […]. La loro mossa avrà un effetto sulle decisioni di altre aziende”, aggiunge Kint.

Nel corso della conferenza stampa di gennaio, i dirigenti di Netflix hanno sottolineato che si stanno preparando alle reazioni negative che seguiranno l’introduzione della stretta sulla condivisione delle password. “Penso che sia importante sottolineare che questa mossa non sarà universalmente popolare – ha detto Peters –. Alcuni dei membri attuali non saranno contenti. Ci saranno un po’ di annullamenti. Pensiamo che sarà simile a quello che vediamo quando aumentiamo i prezzi“.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.

Fonte : Wired