L’esordio di Alberto Mascia come regista di un lungometraggio arriva con una pellicola ambientata in un futuro distopico ma forse non così lontano. Il film mischia la fantascienza con il thriller e il noir appoggiandosi sulle spalle di un grande protagonista: Stefano Accorsi
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Se è vero che tra i compiti della fantascienza c’è quello di aiutarci a trovare nuove angolazioni per guardare al nostro presente, Ipersonnia ha tutte le carte in regola per essere un buon alfiere del genere. Il film presentato fuori concorso al Torino Film Festival ruota intorno a domande sempre attuali: quanta libertà siamo disposti a sacrificare per sentirci sicuri? Quanto su di noi hanno effetto i condizionamenti esterni della nostra società? Alberto Mascia si interroga su queste questioni nella sua opera prima in sala dal 29 novembre 2022, provando a cercare una nuova strada per un certo cinema di genere italiano in grado di intrattenere e far riflettere.
Sweet Dreams (Are Not Made of This)
I 35 migliori film di fantascienza
Sotto il nome di ipersonnia in medicina vengono raggruppati solitamente diversi disturbi del sonno, che impediscono al paziente di restare vigile per tutta la giornata. L’ipersonnia del film omonimo non ha nulla a che fare con questo, essendo un tipo di pena imposta ai criminali. Tuttavia, in linea metaforica, è come se nella società del film tutti soffrissero di un’ipersonnia particolare, che impedisce di cogliere tutto ciò che accade intorno e restare vigili su eventuali incongruenze presenti in questa società. Anche il protagonista del film, David Damiani, è in fondo all’inizio quasi addormentato e anestetizzato. Fa il suo lavoro meccanicamente, senza farsi troppe domande e tira a campare come un ingranaggio in un sistema solo apparentemente perfetto. David è uno degli psicologi che si occupa di monitorare i criminali condannati all’induzione di lunghi periodi di sonno (ipersonni appunto), durante i quali sono condannati a vedere solo una confusa realtà alternativa. Il personaggio principale del film ha il compito di risvegliare periodicamente i detenuti per valutare la loro psiche e il loro stato di memoria. Tutto controllato e funzionale, con un grande risparmio anche per le carceri. Ma se questo sistema quasi automatizzato e apparentemente perfetto mostrasse delle falle?
Stefano Accorsi Doctor Sleep
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Prevedere il futuro, i film che ci sono riusciti
In occasione del lancio del nuovo canale Sky Cinema Sci-Fi (da lunedì 1 a domenica 14 giugno), dedicato alle pellicole più amate di questo genere degli ultimi decenni, facciamo un viaggio tra i film di fantascienza che hanno anticipato alcune tecnologie che oggi sono di uso quotidiano. LE FOTO
Computer . Nel 1968, Stanley Kubrick immaginava nel suo 2001: Odissea nello spazio, una missione nello spazio profondo (verso Saturno e oltre) in cui un computer “parlante” (ovviamente Hal 9000) interagiva con l’uomo. Oggi esistono molti assistenti vocali, come Google Assistant, Amazon Alexa, Apple Siri e Microsoft Cortana
Tablet. Kubrik aveva immaginato l’uso da parte degli astonauti della Discovery di oggetti molto simili ai moderni tablet. Il regista americano aveva preso ispirazione dal Newspad di cui si parlava nel racconto La sentinella (1948), storia da cui è liberamente tratto il film
Auricolari: Nella saga di Star Trek, prima in tv e poi anche al cinema, si erano immaginati auricolari senza filo, traduttori universali e anche la siringa hypospray (senza ago). Oggetti, oggi, divenuti di uso comune
Fonte : Sky Tg24